Savona. Tre anni di reclusione, 18 mesi per l’accusa di detenzione ai fini di spaccio e 18 per quella di rivelazione di segreti d’ufficio. E’ questa la richiesta di condanna avanzata questa mattina dal pm Giovanni Battista Ferro per G.L., l’ex carabiniere (ora in pensione) rinviato a giudizio perché, secondo l’accusa, avrebbe acquistato da un suo confidente, C.B, fra il 2004 e il 2005, dosi di cocaina (fino a tre, quattro grammi per volta) che poi avrebbe detenuto illegalmente “anche al fine di cederle a terzi”.
L’accusa inoltre contesta all’ex sottufficiale (che nella sua carriera aveva prestato servizio anche al reparto operativo provinciale dell’Arma e nella squadra di pg della Procura) di aver rivelato al suo informatore “notizie d’ufficio destinate a rimanere segrete per aiutare C.B. e alcuni suoi amici ad eludere indagini della polizia”.
Nel corso della precedente udienza (svoltasi quasi interamente a porte chiuse) in aula aveva deposto l’imputato che aveva ribattuto punto su punto alle accuse: “Nella mia attività avevo diversi confidenti e C.B. era uno di quelli. I soli rapporti con lui erano finalizzati ad avere notizie per avviare indagini o concluderne altre in corso. Non gli ho mai fatto alcun favore. Gli unici contatti con me erano per ragioni di servizio, indagini, reati”. L’ex militare aveva anche respinto le accuse riguardanti la droga: “Non sono mai stato fermato, né trovato con la droga o sotto l’effetto di stupefacenti. Io di droga assunta o comprata non voglio sentire parlare. E’ inaudito, inverosimile”. Al termine della discussione il Collegio dei giudici del Tribunale di Savona ha rinviato il processo al prossimo 5 ottobre quando, salvo sorprese, si arriverà ad una sentenza.