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Provincia, interpellanza gruppo Pd su tariffe idriche: “L’incapacità di Vaccarezza non può ricadere sui Comuni”

Depuratore

Savona. “Su depurazione e tariffe del servizio idrico la Provincia di Savona è sempre di più in stato confusionale, ma quel che è peggio rischia, per i suoi errori e per le sue indecisioni, di far pagare un prezzo salatissimo ai savonesi”. Lo scrive in una nota il gruppo provinciale Pd che ha presentato un’interpellanza per il prossimo consiglio.

“Siamo a rischio di infrazione comunitaria perché manca la depurazione nel ponente savonese. Questo non è una scoperta. Se non si fa presto il depuratore di Villanova la Comunità Europea e a cascata il Governo italiano e la Regione Liguria saranno costretti a mettere in mora la Provincia e i Comuni del savonese e a pagare saranno i cittadini. Fare presto vuol dire realizzare l’opera entro il 2015 e quindi approvare il piano tariffario entro la metà di questo mese, anzi secondo la lettera inviata da Regione e Provincia (Briano e Vaccarezza) entro il dieci di questo mese, se no il rischio-infrazione (dieci milioni di euro di multa) diventa più che concreto” prosegue il gruppo.

“Inutile dire che siamo in questa situazione perché la Provincia di Savona da quando ci sono Vaccarezza e soci non sa che pesci prendere. Prima voleva accorpare la depurazione su Borghetto non facendo più l’impianto di Villanova, una parte della maggioranza (leggi Melgrati) voleva fare l’impianto di Alassio per evitare grane e ricorsi da parte dei proponenti e della Corte dei Conti, non hanno approvato il bilancio della società di Villanova spingendo il consiglio di amministrazione a dichiarare la messa in liquidazione, il Comune di Albenga con il neo sindaco Guarnieri aveva spergiurato che non si sarebbe fatto l’impianto a Villanova e ora sono stati costretti dai fatti a rimangiarsi tutte queste manfrine e a tornare a ragionare sul progetto di Villanova. Tempo perso: due anni! Ora Vaccarezza scrive ai Comuni di portare nei Consigli il piano tariffario e però non fornisce ai Comuni la documentazione con i numeri della tariffa su cui i Consigli dovranno pronunciarsi e tutto questo a pochi giorni dalla scadenza dei termini da lui stesso previsti. Non è pressapochismo. E’ totale incompetenza unita ad una profonda dose di irresponsabilità” continua il gruppo provinciale del partito democratico.

“Noi condividiamo le preoccupazioni dei Comuni che sono impossibilitati a prendere qualsivoglia decisione in mancanza di una proposta della Provincia che tenga conto degli emendamenti presentati e votati da tutti nell’Assemblea dei Sindaci dell’ATO, ratificati dal Consiglio provinciale e mai trasformati dalla Provincia in atti concreti. Quegli emendamenti, sacrosanti e per noi vincolanti, chiedevano di distribuire il carico tariffario in modo equo tra prime e seconde case senza gravare solo sulle prime, come da originaria proposta della Provincia, e di tutelare le fasce deboli già tartassate dai tagli del Governo.Ma soprattutto non si può pensare di chiedere ai Comuni di approvare una tariffa a spizzichi e bocconi, oggi quella del comparto di ponente poi domani si vedrà, per di più in assenza del gestore unico. Chiediamo quindi alla Provincia, che oggi ha il ruolo di soggetto capofila e titolare della Segreteria d’Ambito, di mettere in atto soluzioni che consentano l’avvio del servizio idrico integrato su scala provinciale, anche attraverso un affidamento provvisorio, condizione indispensabile per l’applicazione di qualsivoglia sistema tariffario, che dovrà tenere conto degli emendamenti approvati dai Sindaci nell’assemblea dell’ATO. Ci auguriamo che l’Amministrazione provinciale savonese ottemperi a queste richieste di buon senso. In caso contrario meglio ammettere il fallimento della Provincia di Savona su questi, come del resto anche su altri temi, e aprire il campo al commissariamento della Regione. L’incapacità della Giunta Vaccarezza non può ricadere sui Comuni e sui cittadini della nostra provincia” conclude il gruppo Pd.