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Manovra anticrisi, Burlando: “Governo non c’è più, servono chiarezza ed equità”

Claudio Burlando

Regione. “Un governo che fa una manovra tenuto per mano dalla Merkel e dalla Bce è un governo che non c’é più”. Ad affermarlo è stato, ieri, il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, nel commentare la manovra anticrisi varata dal Governo che, secondo lui, “ancora una volta l’esecutivo non affronta i nodi veri”.

“Agire sulla spesa è inevitabile – aggiunge il governatore ligure – ma si continuano a fare operazioni lineari. La qualità del ragionamento è sempre più bassa. Soltanto poche settimane fa il governo parlava di ridurre le tasse e invece oggi è costretto a varare una nuova manovra per far fronte al debito più alto della storia italiana”.

Un “vicolo cieco”, secondo Burlando, che chiede invece “scelte coraggiose ma eque”. “Un governo serio dovrebbe prendere decisioni nette e poi condividerne le responsabilità, perché a questo punto serve un nuovo patto con i cittadini. Si devono dimezzare i parlamentari, eliminare i livelli istituzionali che non servono, e poi occorre definire i servizi da tagliare, ma con equità e chiarezza”. L’idea del governo – prospettata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti – contempla un taglio di 6 miliardi per il 2012 e di 3 miliardi nel 2013. Che si traducono nello specifico in -1,7 miliardi ai Comuni, -0,7 alle Province, -1,6 alle Regioni a statuto ordinario e -2 a quelle a statuto speciale.

Pollice verso anche dai Comuni, nonostante il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Roma Gianni Alemanno abbia puntualizzato di aver visto il premier “perplesso, per cui credo, anzi auspico, che la partita non sia ancora finita”. Ma al di là di questa speranza anche il primo cittadino della Capitale non ha lesinato critiche al Governo. Invitando anzi l’Anci a mobilitarsi visto che “i tagli attaccano soltanto il fronte sociale”. Senza appello il giudizio di Graziano Delrio, responsabile finanza locale dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia: “é una mazzata finale sui servizi ai cittadini” e addirittura sul Patto di stabilità la Manovra prevede “un inasprimento che deprimerà ulteriormente gli investimenti”. Semaforo rosso anche da parte delle Province, con il presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione che ha parlato apertamente di “manovra iniqua, che incide sul federalismo fiscale e non guarda alla ripresa”.