Annegamenti, Istituto Superiore di Sanità: 157 morti nel primo semestre del 2011

Finale Ligure - turista annegato bagni punta est

Sono stati 157 gli annegamenti nella prima parte dell’anno secondo uno studio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità. Le stime riguardano il periodo compreso tra l’inizio del 2011 e la fine di luglio e i casi sono stati registrati per il 46% in mare, per il 20% nei fiumi, per 15% nei laghi e per 11% nei canali.

“L’elevato numero di decessi avvenuti in mare non rappresenta una sorpresa – spiega Marco Giustini, curatore della ricerca – i tre quarti di questi eventi si è infatti verificato negli ultimi tre mesi, quelli a più elevata densità turistica. Semmai è la quantità di annegamenti nei fiumi e nei laghi a costituire una sorpresa”.

L’Istituto Superiore di Sanità, monitorando il fenomeno che causa ogni anno circa 380-390 decessi e 440-450 ricoveri e che nel mondo è la terza causa di morte accidentale dopo gli incidenti stradali e le cadute, ha messo in luce un paradosso: si conosce esattamente il numero di casi ma non si è in grado di informare e prevenire, ed è per colmare questa lacuna conoscitiva che è stato avviato un monitoraggio sistematico degli organi di stampa.

Imperizia e sottovalutazione del pericolo sono risultate essere le principali cause di annegamento in mare, associate spesso a malori improvvisi. L’imperizia è anche la principale causa degli annegamenti nei laghi e nei fiumi, soprattutto nella stagione estiva, perché nei mesi invernali un ruolo importante giocano le cadute accidentali.

Poi c’è la mancata sorveglianza dei bambini, che oltre a riguardare direttamente i genitori pone il problema di ricorrere a personale appositamente addestrato. La sorveglianza del bagnino secondo il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità eviterebbe infatti salvataggi improvvisati da parte di persone non in grado di effettuarli, che a volte mettono in pericolo i soccorritori stessi.

Più informazioni