Economia

Manager, categoria in via d’estinzione: 4mila licenziamenti in Italia, il 2% in Liguria

Sauro Gazzoli, Federmanager

Liguria. Sono sempre meno i manager impiegati nelle aziende. In Italia sono 4 mila i dirigenti che nel 2010 hanno perso il lavoro, quasi il 2% è ligure. Lo rileva l’indagine annuale di Federmanager sulla risoluzione dei rapporti di lavoro dei dirigenti industriali.

“Non parliamo di top manager, quelli che spesso appaiono sui giornali. Il fenomeno – dice Sauro Gazzoli, presidente del sindacato Federmanager ASDAI Liguria – riguarda la categoria di dirigenti che tirano avanti l’azienda attraverso la propria capacità e competenza, assumono le responsabilità e le pagano sulla propria pelle”. I dati confermano un trend negativo già in atto da alcuni anni. Dal 2007 il numero di risoluzioni del rapporto di lavoro è cresciuto del 14%, con un’impennata del 7% fra il 2009 e il 2010. Per la Liguria, in linea col dato nazionale, il meccanico-siderurgico e le Tlc sono i settori dove si riscontra la maggiore incidenza del fenomeno. A farne le spese, in modo particolare, le posizioni dirigenziali delle aree commerciale/marketing (25%) e tecnica/produzione (21%).

Un progressivo impoverimento di managerialità del sistema produttivo. Sotto i colpi della crisi le prime teste a cadere sono quelle dei manager: “La risposta alla crisi di alcune aziende, soprattutto medie e piccole, è stata quella – spiega Gazzoli – di una immediata riduzione dei costi attuata anche attraverso la rinuncia ad alcune risorse dirigenziali. C’è da chiedersi se in questi casi sia stato valutato l’effetto della conseguente perdita di competenze e capacità manageriali proprio nel momento di gestione della crisi in atto e delle sempre maggiori sfide da affrontare alla ripresa dei mercati”. Nel 70% dei casi le aziende hanno messo alla porta i propri dirigenti attraverso la risoluzione consensuale e in particolare (95%) attraverso l’incentivo della buona uscita e il prepensionamento. Sul fronte dei licenziamenti (circa un terzo delle risoluzioni) la maggior parte è avvenuta per soppressione delle funzioni occupate dal dirigente. Impennata (+28% rispetto al 2008) dei casi di licenziamento per interruzione del rapporto fiduciario.

Preoccupa il numero di licenziamenti per giusta causa (14%) a livello nazionale. “L’elevato numero dei casi segnalati – precisa Gazzoli – fa presumere che le aziende utilizzino sempre più spesso in modo pretestuoso la giusta causa, vale a dire l’esistenza di un comportamento talmente grave da non consentire, nemmeno temporaneamente, la prosecuzione del rapporto di lavoro. L’obiettivo è quello di mettere il dirigente in una situazione di disagio e costringerlo ad accettare una risoluzione condizioni economiche inferiori rispetto a quelle a cui avrebbe diritto”.

In Liguria quasi la totalità dei dirigenti che perdono il lavoro ha un’età superiore ai 55 anni. Le ripercussioni sociali per chi non arriva alla pensione sono gravi. Nessuna forma di cassa integrazione è prevista per i dirigenti. I numeri del Fasi (Fondo assistenza integrativa per i dirigenti d’azienda industriali) rivelano che nel 2010 sono stati 510 i dirigenti disoccupati che hanno ricevuto il sostegno al reddito attraverso lo strumento contrattuale del Gsr, nato dall’accordo fra Confindustria e la stessa Federmanager. Dal Gsr un’integrazione alla disoccupazione di 1.500 euro lordi per un periodo fra gli 8 e i 18 mesi. Per il 2010 sono 36 le posizioni liquidate nella sola Liguria, dove il numero delle richieste per l’anno corrente ha già raggiunto quota 72. Incentivi al reimpiego dei manager disoccupati over 50 sono stati varati dal governo (10 milioni di euro) a seguito del protocollo d’intesa firmato con Italia Lavoro. L’iniziativa del ministero, promossa da Federmanager, si inserisce nelle azioni di sistema “welfare to work per le politiche di reimpiego”, e permette alle imprese di godere di bonus (dai 5 ai 10 mila euro) nel caso di assunzione a tempo determinato o indeterminato del dirigente disoccupato.