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Calciatore di seconda categoria a processo, querela ritirata e niente condanna

Campo calcio Ruffinengo Legino

Savona. Una sentenza di non luogo a procedere per remissione di querela. Si è chiuso così questa mattina il processo che vedeva imputato il giocatore di seconda categoria Alberto Giraudo, accusato di lesioni colpose per i danni procurati ad un altro calciatore, Luca Zoccheddu, del S. Ampelio di Bordighera: in uno scontro gli aveva procurato la frattura della gamba con una prognosi di 40 giorni. I fatti risalivano al campionato 2003/2004.

Per questo caso non era stata applicata la cosiddetta “scriminante”, vale a dire che le conseguenze fisiche a seguito di un infortunio sportivo procurato da terzi non hanno valore a livello penale. Infatti nel maggio del 2010 Giraudo, che militava nella squadra dello Speranza, era stato condannato dal giudice di pace Isabella Cocito al pagamento di una multa di 500 euro per lesioni colpose, oltre al risarcimento dei danni da stabilire in separata sede giudiziaria.

L’avvocato difensore di Giraudo, Franco Aglietto, aveva però presentato ricorso contro la sentenza: secondo il legale lo scontro a metà campo avvenuto tra i due giocatori non può essere configurato come un reato penale e l’azione del calciatore della Speranza non avrebbe quindi superato i limiti della “scriminante”.

Nel corso della prima udienza che si era svolta in Tribunale a Savona il giudice monocratico Marco Rossi aveva già tentato una conciliazione tra le parti, rinviando il processo. Oggi con il ritiro della querela la situazione si è così potuta risolvere senza che Giraudo venisse condannato.