Savona. “Le recenti elezioni amministrative, per l’univocità del segnale espresso a livello nazionale, hanno rappresentato, come di rado era accaduto in passato, un segnale politico forte e inequivocabile”. E’ il commento di Paolo Marson al voto. “Si può forse dire che, così come il consenso si era raccolto (dal 1994 in poi e, da ultimo, nel 2008 a livello nazionale e nel 2009 su scala provinciale) attorno ad un progetto di governo moderato di centrodestra del paese e delle nostre comunità locali sulle ali di una scelta emotiva di fiducia verso chi impersonava questo disegno, analogamente, ad esito di un forte segnale emotivo di dissenso, si è avuta una importante contrazione del consenso verso i partiti di questa coalizione (Pdl e Lega)” prosegue Marson.
“Abbiamo ricevuto dall’elettorato il segnale inequivocabile che la fiducia – sostiene Marson – non sarà più concessa sulle ali dell’entusiasmo e del fascino di un’idea o di un progetto di trasformazione del nostro Paese o delle nostre comunità locali. Il segnale emotivo sottolinea l’esigenza di attuare una vera e propria rivoluzione culturale che ci allontani da un partito basato sui personalismi di alcuni e sull’esasperazione dei toni del confronto politico, che sappia dialogare (e non solo parlare) con i cittadini e comunicare i propri valori fondanti (libertà, democrazia, equità, opportunità, sviluppo e principi cristiani)”.
“In questa direzione – specifica Paolo Marson – è andato l’importante lavoro che è stato svolto a Savona durante e in occasione della tornata elettorale amministrativa e per questo penso che quanto fatto segni il punto di partenza per costruire una base solida per il pensiero moderato d’ispirazione liberale e cristiana della nostra città”.