Savona. Qualcuno si deve “accontentare” di un posto da consigliere nel consiglio di amministrazione dell’Ata. Il toto-giunta del Berruti bis terrà conto della galassia delle partecipate per soddisfare le rivendicazioni dei partiti che hanno portato alla riconferma del sindaco savonese. Come prima camera di compensazione c’è appunto l’Ata, il cui cda (presidente più due consiglieri) è in regime di proroga e in attesa di rinomina.
Livio Giraudo, presidente, dovrebbe rimanere al suo posto, salvo spuntino problemi di incompabilità per la presenza della moglie nell’esecutivo di Palazzo Sisto: Isabella Sorgini, infatti, continuerà ad avere la delega sui servizi sociali. Berruti, inoltre, non ha motivo per non riconfermare Giraudo: il posto più ghiotto dopo la poltrona di assessore, un posto che vale 40 mila euro l’anno, sembra blindato. Il condizionale è d’obbligo, non solo per le ancora imperscrutabili volontà del primo cittadino, ma per il regolamento comunale che vieterebbe la presenza di parenti di un assessore, sino al terzo grado, in una società partecipata.
Si preannuncia conferma per il consigliere dell’Ata in quota Rifondazione, ossia Armando Codino. A saltare invece dovrebbe essere Davide Giribaldi, dell’Italia dei Valori, non più gradito dal partito dipietrista per ragioni di corrente. Il suo ruolo di consigliere nella partecipata per la tutela ambientale, pur sempre 15 mila euro lordi annui, se lasciato libero andrà probabilmente ad uno dei pretendenti della coalizione scontentati dalle nomine di giunta. Psi, Udc e componente Api del centro potrebbero esprimere il nome che finirebbe ad affiancare Giraudo e Codino nel consiglio d’amministrazione.