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Soppressione Comunità Montana ponente savonese, Rozzi: “Mortificati i piccoli Comuni”

Ivano Rozzi - sindaco Giustenice

Savona. Ieri sera, alle 21, si è tenuto l’ultimo consiglio della comunità montana ponente Savonese che, come previsto dalla Regione, è stata soppressa. Su questa decisione, nel corso del Consiglio, è intervenuto il sindaco di Giustenice Ivano Rozzi: “La Regione, in attuazione delle prescrizioni impartite dal governo in sede di finanziaria, ha disposto la soppressione alla data del 1 maggio 2011 delle Comunità montane della Liguria. Con successive Leggi regionali sono state stabilite norme ed indicazioni per la ricollocazione lavorativa del personale in esubero, nonché delle attività inerenti le procedure di attuazione della liquidazione e l’attivazione delle procedure di mobilità presso altre amministrazioni del personale in servizio”.

“In tale contesto vengono pertanto a cessare funzioni e servizi in precedenza resi dalla Comunità Montana ed ora tutti da definire, sia in termini di quantità che di specie e di territorialità, con grande preoccupazione per una previsione di grave pregiudizio che, qualora dovesse acuirsi ancora causa l’azzeramento del Fondo nazionale per la Montagna, oltre ad una significativa riduzione degli stanziamenti a compensazione della riduzione delle risorse dello Stato, metterebbe in ginocchio gran parte dei territori montani della nostra Regione, in particolare anche il nostro, facendo venire meno il diritto dei cittadini a godere di servizi adeguati alle esigenze, assicurando pari opportunità rispetto al resto del territorio” osserva Rozzi.

“Il vero problema di questa Comunità Montana è stata l’articolazione territoriale, l’aver pensato (anzi, imposto contro la volontà di molti comuni) un nuovo ente che unisse insieme circa trenta comuni, due intere vecchie Comunità Montane (Pollupice e Ingauna) ha in una qualche misura inibito e ostacolato quel processo di ammodernamento previsto dal legislatore. Oggi si lasciano due territori sprovvisti comunque di quella componente che avrebbe potuto creare la base per un più facile processo aggregativo verso L’Unione o verso la Convenzione dei Comuni, se fosse stata gestita meglio la fase di transizione da chi doveva farlo, in questo caso la Regione” spiega il sindaco di Giustenice.

“Una manovra certamente nel solco della Legge, ma attuata con grave improvvisazione e con scarsa conoscenza della materia. Una mera operazione di liquidazione che azzera quasi mezzo secolo di impegno e considerazione del territorio. Togliere le Comunità Montane non è voluto dire risparmiare sulla spesa pubblica ma mortificare ancora di più i territori montani, i piccoli Comuni che ora, senza mezzi e senza risorse dovranno riorganizzare un nuovo periodo. Per queste ragioni si vuole qui oggi rimarcare il più sincero ringraziamento a tutti coloro che nel passato hanno portato idee, impegno e contribuito a rendere utile e necessaria la rappresentanza e la funzione territoriale della Comunità Montana oggi soppressa. A partire dai lavoratori, dai funzionari e dirigenti per giungere agli amministratori che in tanti si sono succeduti nell’ azione di governo del territorio partendo da ruoli e incarichi nella Comunità Montana”.

“Un’esperienza che si chiude malamente purtroppo, ma che infonde in tutti noi, con l’orgoglio di ciascuno di noi e per il bene del nostro territorio, una rinnovata spinta per far sì che quanto in tanti anni è stato compiuto non vada disperso, non venga azzerato dalla semplice e povera analisi di un calcolo probabilmente solo economico del cui risultato positivo non ne siamo completamente certi” conclude Ivano Rozzi.