Cronaca

Tentato omicidio a Cairo, assistenti sociali di Albenga e Finale: “Etichettati come quelli che portano via i bambini”

tentato omicidio cairo 21 febbraio

Cairo. Prosegue la riflessione sulle condizioni lavorative degli assistenti sociali dopo il terribile episodio successo ieri mattina a Cairo in cui Veronica Meinero e l’assessore Giovanni Ligorio sono stati aggrediti e feriti da un cinquantenne italo-colombiano nella sede dei Servizi Sociali.

“La nostra professione comporta un certo rischio a causa del contatto con utenti spesso aggressivi e ancora oggi veniamo etichettati come “quelli che fanno del bene” o nelle ipotesi peggiori “quelli che portano via i bambini”. Inoltre non possiamo non evidenziare come il pesante disinvestimento politico sul welfare ci veda non solo, come sempre, in prima linea, ma spesso utilizzati come estremo parafulmine per scelte votate al disinteresse ed alla marginalità della materia del “welfare state”. Ad affermarlo in una nota sono gli assistenti sociali dei distretti socio-sanitari albenganese e finalese.

“Abbiamo da sempre amato e cercato di onorare il nostro ruolo di ponte tra la parte politica e la cittadinanza, ma attualmente la crisi internazionale e le pesantissime ripercussioni sui servizi sociali ci rendono troppe volte facili bersagli di accuse, se non di atti ben peggiori. Certo, si dirà, l’aggressore di Veronica ha perso la testa non per un contributo negato, ma per aver perso la patria potestà, ma quante persone aggressive, potenzialmente pericolose, addirittura armate in modo rudimentale potrebbero un domani reagire allo stesso modo di fronte all’ennesimo, inevitabile rifiuto, all’ennesima comunicazione che i fondi non sono sufficienti o sono proprio esauriti? Non vogliamo cedere a questo ricatto, ma chiediamo di essere tutelati nella nostra posizione di frontiera, nel nostro ruolo che sempre più a sproposito viene caricato di responsabilità non nostre, riguardanti l’utilizzo e la presenza di risorse da destinare ai nostri servizi. Esprimiamo con forza la necessità di tutela giuridica e fisica, soprattutto nei servizi più a rischio, specialmente in situazioni recidive, come purtroppo è quella della Val Bormida” concludono gli assistenti sociali dei distretti socio-sanitari albenganese e finalese.

Intanto resta riservata la prognosi per Veronica Meinero, secondo i medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove si trova ora ricoverata la donna, le condizioni sono gravi ma stabili. Il suo aggressore, Francisco José Formica, voleva vendicarsi degli operatori che gli hanno tolto la custodia dei figli di 16 e 10 anni. Arrestato, ora si trova in carcere in attesa di essere interrogato dal gip per la convalida dell’arresto.