Il Cai ligure compie 130 anni

Genova. Lunedì alle 18 a Genova la sezione Ligure del Club alpino italiano festeggia la sua costituzione nell’ormai lontano 1880 quale prima sezione del Cai in Liguria. Una associazione che ha annoverato fra le sue file personaggi che hanno fatto la storia dell’alpinismo italiano e non solo.

Alla celebrazione parteciperà anche qualche arzillo veterano di tante scalate, come Pier Luigi Ansaldo, che sulla tessera ha ben 90 bollini, e Umberto Marana, classe 1932 che è socio dal 1950 e fa parte di una delle famiglie che il Cai genovese l’ha creato e che da tre generazioni si tramanda l’amore per la montagna. L’associazione, che si basa sull’apporto di oltre 230 volontari, fra istruttori, capi-gita e manutentori di sentieri, conta 2 mila 200 iscritti. Fra i suoi impegni quello di gestire 7 rifugi e 3 bivacchi per complessivi 170 posti letto in alta montagna. Importante anche l’attività formativa con diverse scuole: alpinismo, sci-alpinismo, arrampicata libera, escursionismo e sci di fondo escursionistico, torrentismo. Molti corsi sono destinati ai ragazzi come quello di alpinismo giovanile.

“I nostri corsi – spiega Gianni Carravieri presidente della sezione ligure – privilegiano sempre gli aspetti relativi alla sicurezza per garantire a tutti i nostri allievi di vivere e divertirsi in montagna e nella natura senza correre rischi inutili o incorrere in sorprese spiacevoli. Per questo motivo, non mancano mai lezioni sulla meteorologia, l’orientamento, le attrezzature, il primo soccorso, l’uso della strumentazione per la ricerca dei dispersi, la preparazione fisica e l’alimentazione”.

Particolare attenzione viene data all’aspetto culturale dell’andare in montagna e al rispetto della natura. “Per questo – aggiunge Carravieri – sono nati gruppi come il Tam, Tutela ambiente montano, e abbiamo creato una biblioteca specializzata forte di oltre 2000 volumi”. Il programma delle celebrazioni di lunedì prevede la premiazione di tre soci e istruttori della sezione ligure che si sono distinti nel corso del 2010 nelle attività di arrampicata sportiva, sci alpinismo, alpinismo. Verrà poi consegnato il premio Stelutis “una vita di fedeltà alla montagna” ad Alessandro Gogna per la sua attività come scalatore, scrittore ed editore di montagna. Nell’occasione Gogna (50 anni di carriera alpinistica, con la prima invernale alla nord est del Pizzo Badile, la prima in solitaria del Pilastro Walker sulla Nord della Grandes Jorasses), terrà una conferenza intitolata “Alpinismo ieri e oggi” per illustrare l’evoluzione dell’alpinismo e del rapporto nuovo che occorre instaurare con la montagna: un ambiente non soltanto da “vincere” ma sempre di più anche da proteggere.

Più informazioni