Cronaca

Omicidio del loanese Vincenzo Campana: scarcerato Michele Damiano

apricale

Sanremo. Il gip del tribunale di Sanremo Eduardo Bracco ha scarcerato, stamani, in assenza dei gravi indizi di colpevolezza, Michele Damiano, 30 anni, di Sanremo, genero di Giovanni Tagliamento (quest’ultimo personaggio di spicco della malavita ma totalmente estraneo alla vicenda) sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, con l’accusa di concorso in omicidio volontario, nell’ambito delle indagini coordinate dalla procura di Sanremo sull’assassinio del pregiudicato Vincenzo Campana, 58 anni, di Loano, il cui corpo carbonizzato venne trovato in un tubo di scolo sottostrada, il 22 aprile scorso, in una zona di campagna, ad Apricale, in val Nervia, nell’entroterra di Ventimiglia (Imperia). Un’area tristemente nota, negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, come ‘cimitero della mala’.

Massimo riserbo sulla vicenda, essendoci un’indagine coperta dal segreto istruttorio ancora in corso, ma si puo’ soltanto dire che il giovane (difeso dall’avvocato Marco Bosio), si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere sia di fronte al Procuratore, che al gip. Tra l’altro rimane ancora da stabilire il suo coinvolgimento: essendo indagato in concorso (con ignoti), non e’ detto che si tratti dell’autore materiale ma potrebbe essere un caso di favoreggiamento.

Diverse le ipotesi al vaglio della magistratura. Sembra che Damiano e la vittima si conoscessero e sembra pure che alcuni elementi portino a considerare il giovane legato a quell’efferato delitto, sul quale stanno indagando i carabinieri della compagnia di Ventimiglia. Appartenente ad una facoltosa famiglia svizzera (i genitori hanno una villa nella zona di Bordighera), Damiano, che rimane indagato in stato di liberta’ aveva lavorato per qualche anno in uno dei negozi storici del centro di Sanremo, ‘Cremieux Davinson’, in via Gioberti. Poi aveva trovato impiego, sempre come commesso, in un altro negozio fashion del centro mentre di recente avrebbe trovato lavoro come addetto alla sicurezza di locali notturni nelle province di Imperia e Savona. Il giudice Bracco ha motivato la scarcerazione di Damiano con una dettagliata relazione.

(Nella foto dall’alto a sinistra: Michele Damiani e la vittima Vincenzo Campana; il procuratore Roberto Cavallone, il gip Eduardo Bracco e l’avvocato Marco Bosio)