Savona. “E’ stato veramente un plebiscito. Sono contento perchè i savonesi mi hanno riconosciuto il mio impegno che dura ormai da parecchi anni ed è culminato con l’esperienza di assessore ai lavori pubblici negli ultimi cinque anni”. Così l’assessore uscente ai lavori pubblici Pietro Santi commenta il suo clamoroso risultato alle elezioni amministrative: 1296 preferenze, un consenso che nessuno era mai riuscito neanche lontanamente a raccogliere.
Per il recordman di preferenze un bottino di voti che, scorporato dal totale dei voti della lista Toti per Savona, lo vedrebbe da solo come il quinto “partito” della coalizione vicinissimo alla lista civica di Schirru e con una percentuale di voti simile a Cambiamo o Fratelli d’Italia: “Io non sono in cerca di record, il mio obiettivo è quello di far vincere la coalizione e il nostro candidato Angelo Schirru”.
Un divario importante tra centrosinistra e centrodestra che potrebbero diventare voti “persi”: “Io credo i voti servano perchè innanzitutto è un riconoscimento del lavoro svolto e poi permettono una mia presenza nelle istituzioni al servizio dei cittadini“. Un’affluenza alle urne limitata che potrebbe avere influito sul risultato finale: “A noi ha penalizzato molto la disaffezione degli elettori e anche l’astensionismo ci ha colpito a mio avviso determinato anche dalle conidizoni meteo”.
I suoi detrattori sostengono che questi voti arrivano da favori personali: “La politica è un servizio a favore dei cittadini – replica Santi -. Se un cittadino chiede una cosa legittima come la messa in sicurezza di un tombino tappato o una mattonella che si è sgaciata da un marciapiede è un dovere sacrosanto provvedere“. Ma c’è chi in queste ore, durante l’allerta meteo di ieri, di fronte ai disagi del Santuario e all’esondazione del Letimbro ha puntato il dito contro Santi: “Ho sempre seguito le manutenzioni, chi dice queste cose sono povere persone”.
Dopo aver minacciato di presentarsi da solo e poi aver preteso da Schirru che blidasse il posto da vicesindaco, con questi numeri l’aspirazione tanto agognata di essere il numero due di Palazzo Sisto non potrebbe che essere realtà: “L’unico pensiero è vincere questa competizione. Poi si parlerà del resto”. Qualora invece la coalizione di centro destra dovesse perdere: “Sarò sempre al servizio dei cittadini – conclude Santi – e farò il consigliere di minoranza come ho fatto per quasi 25 anni”.