Savona. “Ho letto il retroscena di un centro destra diviso. Non è vero, è plurale, non è una caserma in cui si discute ma lo facciamo alla luce del sole. L’unità del centro sinistra, invece, è surreale, si sono messi insieme per brama di potere“. A dirlo è il presidente di Regione Liguria e leader di Cambiamo Giovanni Toti in merito alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021.
E prosegue: “Il centro sinistra non si può sentire rappresentato da una banda di giustizialisti“. E punta l’attenzione sul ballottaggio nella città della Torretta: “A Savona potete scegliere il vostro destino tra due domeniche. L’assessore uscente ai Lavori Pubblici Pietro Santi è stato indicato da Angelo Schirru come vicesindaco, ha preso più preferenze in assoluto in città e tanti cittadini lo hanno apprezzato”. Santi con 1296 preferenze è riuscito a raggiungere il record di preferenze di sempre in città.
“Non ha potuto fare tutto quello che avrebbe voluto – spiega Toti – a causa della mareggiata, del Covid ma anche a causa di qualche lite di troppo e dell’inesperienza. Non sono riusciti a rimediare a tutti i guai che avrebbero voluto ma hanno comunque rimediato a guai di altri. Meglio chi li riesce a riparare piuttosto chi li crea. Il centro sinistra si ripresenta con una giacchetta nuova ma sono sempre gli stessi di cinque anni fa”.
E spezza una lancia in favore del sindaco uscente Ilaria Caprioglio: “Ha cercato di rimediare i danni, se sono aumentate le tasse è per non chiudere gli asili nido. Lasciamo orgogliosamente un Comune che esce dal predissesto lasciato da politici che oggi si presentano come novelli e vergini probabilmente perchè nelle casse del Comune sono ritornati i soldi”.
“Con il nostro modello di sviluppo abbiamo fatto ritornare la Liguria sulle prime pagine dei giornali – prosegue -. Gli avversari sono una variopinta alleanza del giustizialismo estremo che si è rivestito in astinenza da potere e poltrone. E’ qualcosa di indigeribile anche perchè questa regione ha digerito fin troppo e oggi si spacciano per i cultori della meritocrazia. Ma per avere qualcosa chiedono la tessera di partito, da noi non è mai successo“.
E conclude esortando i cittadini ad esercitare il loro diritto di voto: “A decidere non posso essere pochi, bisogna fare lo sforzo di stabilire dove è il futuro e il nuovo”.