Savona. “Questa destra savonese che ha ‘sgovernato’ la città in questi cinque anni e ne ha diverse volte offeso la memoria antifascista adesso porta Salvini, segretario di una Lega epigona di sovranismo e razzismo, ad esibirsi in piazza Pertini, nel cuore di una Savona medaglia d’oro della Resistenza”. A dirlo è Maria Gabriella Branca, candidata consigliere comunale a Palazzo Sisto per la lista “Sinistra per Savona”, a sostegno della coalizione di Marco Russo, e responsabile giustizia e legalità della Segreteria nazionale di Sinistra Italiana.
Il leader del Carroccio Matteo Salvini sarà a Savona venerdì 17 settembre in piazza Pertini, dove avrà luogo il comizio per la campagna elettorale a sostegno del candidato di centro destra Angelo Schirru. “Un passaggio – dice Branca – così strumentale da apparirci come inaccettabile alla coscienza civile e alla passione politica della Savona della Resistenza, delle lotte operaie, della mobilitazione avverso il terrorismo fascista”.
“Va ricordato come Salvini sia quel tipo già tranquillamente ritratto sorridente a cena con esponenti di Casapound e capace di definire il 25 aprile ‘un derby tra fascisti e comunisti’, nel quale non prendere parte e ancora (2017) ‘Sono al fianco dei patrioti come Marine Le Pen, che combattono contro questa dittatura dell’Unione europea che usa la moneta al posto dei carri armati ma fa gli stessi morti'”, sottolinea Branca.
“Non possiamo – conclude Branca – abbassare lo sguardo su questo passato così come non possiamo dimenticare la presenza di esponenti della destra savonese alle ‘commemorazioni repubblichine’ a Monte Manfrei e al cimitero della San Marco ad Altare, oppure alle clamorose pagine bianche lasciate nella biografia di Pertini, proprio nel momento dell’inaugurazione di quella Piazza a lui dedicata, da parte della signora sindaco in quel momento, e attualmente, in carica”.
A entrare nella polemica anche altri candidati consiglieri del centro sinistra: Elisa Di Padova e Luca Burlando in quota Partito Democratico, Marco Ravera di Sinistra per Savona e Barabara Pasquali di RiformiAmo Savona.
“In democrazia non si abbinano i partiti alle piazze secondo i nomi di queste – dicono Di Padova e Burlando -. Ma questa è l’ennesima strumentalizzazione di un partito, la Lega, che per far parlare di sè deve crerare polemiche, perchè sta perdendo voti e non ha una politica nè per il Paese, nè per Savona, come è stato evidente negli ultimi 5 anni in cui ha governato la città. Quello che è allarmante e non più accettabile è che la figura di Pertini sia sventolata da chi governa con Fratelli d’Italia e non si è mai fatto scrupoli di occhieggiare al sovranismo e alla destra più anticostituzionali. Pertini era tra le altre cose rigoroso e non ipocrita, e di sedicenti socialisti che si alleano con gli eredi del Movimento Sociale saprebbe cosa dire.
Dello stesso avviso anche Pasquali: “Credo sia una mossa ‘disperata’ della Lega per alimentare polemiche strumentali. Chi rappresenta il centro sinistra, a mio parere, non deve caderci. Ripeto, penso sia una provocazione. Alla quale bisogna rispondere con la forza delle idee e delle proposte. Chi è carente su questi fronti usa tutti i mezzi possibili per vincere. Sandro Pertini si rivolterebbe nella tomba e non lesinerebbe una delle sue battute sagaci a tutta la vicenda”. Contrarietà manifestata anche da Ravera: “Sandro Pertini dovrebbe essere patrimonio di tutte e di tutti, ma non di chi, come Matteo Salvini, definì il 25 aprile “un derby tra fascisti e antifascisti”.
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