Da fuori

Savona, Branca: “Centrodestra privo di contenuti concentra la campagna su Toti, estraneo al contesto cittadino”

"L'operato dell'amministrazione uscente è stato così negativo che lo stesso centrodestra ha ritenuto di non riproporsi, sottraendosi al giudizio dell'elettorato savonese"

Savona. “Ho aspettato quasi la fine della campagna elettorale per vedere se la sfida politica potesse cambiare, ma oggi posso dire che le mie sensazioni stanno trovando sempre più conferma: il centrodestra è talmente debole nei contenuti sulla città, e il suo sviluppo, che ha incentrato tutto sul ‘potere’ del presidente della Regione Toti ed il suo modello. Un modello genovacentrico che è estraneo al contesto savonese”. Così Maria Gabriella Branca, candidata consigliere comunale a Palazzo Sisto per la lista “Sinistra per Savona”, a sostegno della coalizione di Marco Russo, e responsabile giustizia e legalità della segreteria nazionale di Sinistra Italiana.

“In primis credo che sia necessario sottolineare l’assenza dell’amministrazione uscente dalla possibilità di giudizio dell’elettorato – spiega Branca -. L’amministrazione uscente è talmente negativa che lo steso centrodestra ha ritenuto di non riproporsi sottraendosi così al giudizio dell’elettorato savonese. Servono a poco i tentativi maldestri di distrazione di massa, dai camion che espongono candidate avvenenti, alla Lega che dimentica di aver amministrato Savona e propone di fare pulizia, promette sicurezza (nonostante i loro assessori non abbiano fatto nulla a tal proposito) e addirittura contesta la discarica di Legino da loro stessi proposta e deliberata”.

“In secondo luogo penso che sia necessario fare un ragionamento sull’enorme peso dell’amministrazione regionale e di Toti in questa campagna – sottolinea la candidata di Sinistra per Savona -. Il presidente della Giunta regionale si intesta una campagna chiamata ‘Toti per Savona’ e tenta con i cartelloni, i bus e i comunicati preconfezionati per i candidati, di convincere i nostri concittadini che sarebbe vincente l’omologazione nella guida del Comune di Savona a quella – appunto – della Regione Liguria. Savona però non potrà uscire in questo modo dall’isolamento istituzionale e dal declino economico, industriale e finanziario. La strada non è sottomettersi ancora di più alle logiche genovacentriche”.

“Savona deve ottenere il recupero dell’idea di città capoluogo – aggiunge Branca – per perseguire importanti obiettivi, ed in primo luogo l’uscita dall’isolamento affrontando, attraverso una più ampia programmazione territoriale: il tema delle infrastrutture, dell’utilizzo delle aree industriali dismesse e della protezione dell’ambiente. Possiamo individuare un diverso approccio al tema dell’area industriale di crisi complessa, rispetto alla quale deve essere sostituito il principio di fondo: dal “pensare alla crisi” al “pensare al progetto”, costruendo un soggetto di coordinamento capace di porsi in grado di intercettare i flussi di spesa”.

“In questo ragionamento – conclude Maria Gabriella Branca – debbono essere inseriti due punti assolutamente imprescindibili e decisivi: quello del ritorno alla presenza di realtà produttive fortemente misurate sull’innovazione tecnologica (il tema dell’adeguamento tecnologico è fondamentale anche per il mantenimento delle attuali più importanti attività industriali presenti in provincia di Savona, come dimostrano le vicende dei passaggi di proprietà per Bombardier, Mondomarine e Piaggio) e quello di una forte capacità di espressione di conoscenza e di sostenibilità sociale e ambientale: questi gli orientamenti da far assumere per il suo futuro sviluppo anche sotto l’aspetto dei riferimenti geografici”.