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Savona 2021, l’ex ministro Pinotti per Russo: “Basta capipopolo arroganti, Marco è la persona giusta”

L'avvocato savonese: "Il ruolo del Pd è stato importantissimo in questi mesi: ha saputo ragionare, discutere e comporre una lista forte, autorevole e varia"

Savona. “Sento un’aria cambiata, migliore per noi. Le persone non vogliono più un capopopolo arrogante, ma amministratori responsabili: per questo Marco Russo è il candidato giusto”. Lo ha detto Roberta Pinotti, oggi pomeriggio, nel dehors del bar Ritz di Savona per un incontro con il candidato sindaco del centrosinistra.

L’ex ministro della difesa ha messo al centro del suo discorso i concetti di coesione e responsabilità: “Penso che la determinazione tranquilla ma forte che Marco ha messo per proporsi, cucendo via via un progetto civico con tutti, abbia permesso di cancellare le solite divisioni che di solito ci facevano perdere. L’unità di intenti è una cosa che si sente, e dall’altra parte invece ci sono divisioni e tensioni”.

“Io ricordo quando, 5 anni fa alle politiche, si avvertiva la rabbia dei cittadini nei nostri confronti – ha proseguito -. Era qualcosa di terribile. E avanzavano solo coloro che urlavano, soffiando su quella rabbia. Salvini per avere consenso, anche da ministro, ha animato la rabbia aumentando la paura delle persone. Non voglio commentare il contrappasso che ora coinvolge Morisi, ma ricordate le tre ragazze che contestavano Salvini e che per questo sono finite nel tritacarne della Bestia? Hanno dovuto cancellarsi dai social per gli insulti ricevuti. Ora però, dopo la pandemia, ho la sensazione che le persone cerchino meno l’uomo forte o quello solo al comando, con un carisma che deriva dall’arroganza; mi sembra che cerchino amministratori responsabili e che sanno accompagnarle verso la soluzione dei problemi. Quindi credo che Russo sia il candidato giusto per il clima che stiamo vivendo: ha iniziato questo lavoro già da prima, ha scommesso sulla responsabilità e sull’unità. Mai arrogante e prepotente, determinato ma tranquillo. E questo paese ha bisogno di forze tranquille, non di capipopolo e urlatori. Salvini che urla contro questore e prefetto, ma che buffonate sono? E anche i ‘vaffa’ durano poco, con quelli non si va da nessuna parte”.

“A Russo e ai candidati auguro il meglio – ha concluso Pinotti – e chiedo a chi non sarà eletto di non perdersi di vista: per rianimare la città c’è bisogno di chi vuole mettersi a disposizione, dentro e fuori le istituzioni”.

“Ci hanno detto che non vengono i boss e così ne abbiamo subito chiamato uno” scherza Russo indicando Pinotti.

“Dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi di aver portato avanti un discorso fortemente innovativo. Siamo partiti in tanti e molto in anticipo, abbiamo costruito un percorso dialogando, e intorno a questo un’alleanza ampia e inedita che ha determinato una forte coesione e solidarietà tra di noi, e di grande serenità nei confronti della città. La serenità che deriva dalle idee e dalla fiducia di poterle portare avanti. Abbiamo fatto capire ai savonesi che possiamo avere fiducia e speranza nel futuro – ha continuato l’avvocato savonese -. L’opposto di quanto accaduto dall’altra parte, dove hanno improvvisato una candidatura senza un minimo di progetto e una campagna elettorale tutta volta all’attacco e non a costruire, nella quale gli esterni veniva a coprire un vuoto. Una campagna costellata da divisioni feroci al loro interno. E di questa differenza dobbiamo essere orgogliosi, perché abbiamo insegnato alla città che si può fare una politica diversa. E il ruolo del Pd è stato importantissimo in questi mesi: ha saputo ragionare, discutere e comporre una lista forte, autorevole e varia. Ha lottato con me per le strade per passare questo messaggio di speranza nel futuro. Mi sono sentito accompagnato in un viaggio della convinzione”.

“Dobbiamo correre ancora per tre giorni per convincere le persone che dicono che siamo tutti uguali – aggiunge Roberto Arboscello – Non è così: mai come quest’anno centrodestra e centrosinistra sono diversi. Russo ha una visione di città, costruita nel tempo e frutto di incontri che lo hanno reso un programma partecipato; il centrodestra ha estratto come al solito un candidato dal cilindro, con un programma fatto in 48 ore e fatto – per sua stessa ammissione – con il copia incolla. Per la prima volta il centrosinistra si è compattato a sostegno di un progetto, mentre il centrodestra è diviso… abbiamo visto persino figure nazionali venire qui a sparare sul vicesindaco. Al dibattito di IVG Schirru ha sostenuto che i big hanno scaricato Russo: non è così, sono venuti a suo sostegno e non hanno messo il candidato sindaco in silenzio al loro fianco. Salvini è venuto a Savona a parlare di sicurezza in modo indegno, incolpando questore e prefetto quando la Lega aveva la delega. Toti è venuto con grandi promesse e poi come sempre si dimenticherà di Savona il giorno dopo il voto. Savona non ha bisogno di Toti, ma di un sindaco e di una giunta autorevoli. Sono ottimista perché conosco Marco, i candidati e il programma ambizioso che è stato creato, è perché non credo che i savonesi voteranno chi ha portato Savona al declino in questi 5 anni”.

“In questi 5 anni l’amministrazione Caprioglio ha distrutto non solo il tessuto economico e sociale della città, ma ha ammazzato le speranze dei savonesi – denuncia il parlamentare Pd Franco Vazio – Lo hanno fatto su tutti i livelli: il sociale, il sistema economico, lo sport. Il Savona gioca in Prima Categoria, lo stadio è chiuso: un declino di una gravità inaudita. E ad umiliare la città è anche la Regione: all’inaugurazione della piattaforma di Vado il sindaco di Savona è stato messo in quarta fila, dietro i consiglieri dei piccoli Comuni”.

“A Russo dobbiamo dire grazie, ha fatto un lungo percorso e ha costruito veramente un progetto civico, una prospettiva di collegamento tra i cittadini e il municipio. Questo è il progetto che il Pd ha voluto da subito sostenere, perché è quello giusto. Savona merita qualcosa di importante, perché la provincia la guarda: in questi anni non avevamo un capoluogo che facesse da riferimento. Non si sceglierà solo il sindaco di questa città, ma il protagonismo di Savona nelle politiche di tutta la provincia. Ora arrivano i fondi del Pnrr: avere un sindaco che sappia leggere e scrivere, avere assessori in grado di capire un testo scritto sarà fondamentale” hai concluso.

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