Sanità

Savona 2021, dall’ospedale San Paolo al green pass e no vax: le posizioni dei 5 candidati sindaco

Ecco le risposte raccolte dall'Assfad - Associazione savonese per lo studio e la cura del fegato e apparato digerente

Generico settembre 2021

Savona. Quattro domande sulla sanità: dall’ospedale San Paolo e al suo reparto di Gastroenterologia fino al green pass e ai no vax. L’Assfad (Associazione savonese per lo studio e la cura del fegato e apparato digerente) ha voluto intervenire nel dibattito pre-elettorale ponendo alcune semplici, ma circostanziate domande ai cinque candidati sindaco alle prossime elezioni del 3-4 ottobre.

Da tempo, infatti, la onlus savonese, che negli ultimi anni ha operato nel campo della solidarietà e della corretta informazione, è stata spesso “pungolo”, per le amministrazioni comunali della città di Savona, rivendicando i diritti dei malati e la vicinanza all’ospedale San Paolo e, in particolare, al reparto di gastroenterologia. Assfad, inoltre, è stata molto attiva in questi due anni di pandemia. Sia in prima persona, con donazioni al reparto di malattie infettive guidato dal dottor Anselmo, che con una costante presenza sui social con interviste e interventi di medici, scienziati, legali sui temi della pandemia e vaccinazione.

Di seguito le risposte dei candidati (in ordine alfabetico).

1) OSPEDALE SAN PAOLO 

In una Asl 2 che ha più ospedali e che al momento vede nel Santa Corona la struttura principale, come intende il candidato sindaco sostenere la centralità del San Paolo per la cittadinanza savonese? Le ipotesi di ristrutturazione in parte già attuate hanno visto un continuo ridimensionamento del nosocomio savonese.

ASCHEI
“Da Savonese lotterò in modo deciso per la centralità del San Paolo, ma non solo, lotterò per una sanità migliore. E’ importante impegnarsi in modo deciso. Da NUOVO candidato e indipendente totalmente, sto cercando di capire bene come mai il nostro ospedale abbia perso la propria centralità in questi ultimi anni. Mi sto facendo delle idee precise e purtroppo alcune situazioni non sono edificanti e non rendono merito al territorio. Contattando amici medici e amici dell’ospedale ho notizie non piacevoli, sembra che sia difficile potersi insediare nel nostro ospedale da parte di medici esperti e capaci nelle loro discipline. Un atteggiamento non meritocratico sembra la faccia da padrone, ma per ora sono solo notizie riportate. La “ lotta” con Santa Corona non è edificante per la sanità che dovrebbe prescindere da certe logiche non utili alla cittadinanza. Il tema mi è molto caro e un incontro con voi, che sia eletto o meno, mi farebbe molto piacere per approfondire le notizie in mio possesso”.

MELES
“Intendo ribadire con forza la centralità dell’ospedale San Paolo, pretendendo dalla Regione che venga dotato di quei reparti e di quei servizi che spettano al nostro bacino: penso al centro ictus, alla radiologia interventistica, alla pneumologia, alla gastroenterologia, alla chirurgia vascolare. Il nostro ospedale accoglie un enorme bacino di utenza, compreso l’enorme carico turistico afferente dal comprensorio e dalle crociere, non può più essere accettato un suo continuo ridimensionamento”.

RUSSO
“Da sindaco mi batterò affinché ai savonesi venga assicurata un’assistenza ai massimi livelli. La gestione della sanità è competenza della Regione, ma il primo dovere di un sindaco è garantire la qualità della vita dei suoi cittadini, a partire dalla salute. Il San Paolo è uno dei principali punti di riferimento di Savona e di tutta l’area vasta. Per questo, tra i doveri che sento come primari, c’è quello di monitorare costantemente il funzionamento dell’ospedale, di farmi portavoce delle sue esigenze. Non solo: il sindaco deve presiedere all’organizzazione dei servizi socio-sanitari territoriali (oggi sono totalmente assenti) per 3 motivi almeno: allentare la pressione sull’ospedale; avvicinare i servizi ai cittadini; svolgere un’azione di presidio nei quartieri. In questo senso sarà fondamentale intercettare i fondi del PNRR, occasione straordinaria per creare Case della salute e Ospedali di comunità”.

SCHIRRU
“L’ospedale San Paolo deve essere sostenuto con la massima determinazione al fianco della Regione Liguria per un Servizio Sanitario efficiente per Savona, in stretta continuità con l’assistenza territoriale, che deve essere assolutamente riorganizzata e decisamente potenziata (anche in sintonia con i dettami del PNRR). L’Amministrazione comunale deve impegnarsi per dare un vero supporto al nostro ospedale San Paolo (che conta circa 1.800 dipendenti) e che ‘serve’ circa 165.000 persone, oltre ai turisti stagionali e ai numerosi crocieristi. L’ospedale deve “garantire” i moderni standard di sicurezza – salvavita – per i pazienti: deve rispondere con efficacia alle patologie di urgenza/emergenza e alle patologie di alta complessità. L’ospedale deve poter disporre della moderna tecnologia e soprattutto di un efficiente servizio di qualità per l’utilizzo di quella tecnologia (un efficiente servizio di radiologia interventistica per l’utilizzo dell’angiografo). L’ospedale deve disporre di un Centro Ictus efficiente (stanza, monitor, personale h/24). I pazienti ricoverati al San Paolo devono poter disporre di equipe mobili soprattutto nelle urgenze vascolari – spesso salvavita. Bisogna fare tutto il possibile perché i pazienti, soprattutto con patologie urgenti gravi non vengano spostati in altra sede. È necessario garantire un efficiente servizio endoscopico anche in urgenza (ERCP). È necessario garantire una efficiente S.C. di malattie infettive. In previsione di possibili future pandemie, bisogna organizzare l’attività per evitare che l’ospedale venga bloccato. È necessaria una sollecita ripresa dell’attività chirurgica di Day Surgery multidisciplinare e deve essere sostenuta tutta l’attività chirurgica. Deve essere sostenuta e riorganizzata la Breast Unit e deve anche essere confermato il Centro regionale di Chirurgia della mano”.

VERSACE
“Ho prestato servizio presso l’ospedale San Paolo per 37 anni e gli ultimi 13 anni come direttore di Struttura Complessa di Reumatologia. Ho assistito, dal palazzo comunale dove sono stato consigliere comunale uscente, capogruppo, presidente della terza commissione consiliare, al verticale declino delle strutture ospedaliere, compresa la specialità di Reumatologia e anche Gastroenterologia. Mi sono impegnato per l’ospedale per l’angiografo digitale e il centro ictus ritenendole delle priorità perché le urgenze vengano trattate a Savona. Mi impegnerò in futuro perché i cittadini possano essere assistiti a Savona anche per i trattamenti di elezione”.

2) GASTROENTEROLOGIA A SAVONA

Ha intenzione di battersi per il mantenimento di letti e strumenti diagnostici di Gastroenterologia nell’ospedale savonese? Questo reparto ha svolto un’imponente mole di lavoro negli ultimi 30 anni in termini di numeri e di qualità del servizio offerto. Ma è stato di fatto chiuso eliminando i letti di degenza rimasti solo al Santa Corona.

ASCHEI
“Chiedo aiuto a voi per rendere pubblica la cosa. La comunicazione corretta è importante. Le eccellenze servono tutte e sono da appoggiare e preservare. Mi chiedo il perché di chiudere un reparto eccellente? A vantaggio di chi? Perché i soldi per la sanità sono meno che per altre cose che personalmente, ma anche a buon senso di tutti, sono meno necessarie per una comunità? La strisciante privatizzazione da venti anni messa in pratica è da fermare in ogni modo. La sanità tutta era un’eccellenza in Italia. Dobbiamo unire le forze e fermare questa deriva deleteria per ognuno di noi. Il privato non sarà mai preciso e dedito a diagnosi attente come il servizio pubblico. Se la logica è il profitto, gli esami saranno più superficiali, attenti al costo e non al paziente”.

MELES
“Ribadisco quanto già affermato nella risposta precedente, con il conforto anche di diversi atti votati in consiglio comunale da me e dai miei colleghi di gruppo: la gastroenterologia va assolutamente ricostituita all’interno del San Paolo. Occorre quindi continuare non solo nell’azione di pressione costante verso la Regione per pretendere la ricostituzione del reparto, ma anche richiedere con forza un organico adeguato, un potenziamento dell’emergenza-urgenza e l’istituzione di equipe mobili laddove necessario”.

RUSSO
“Senza cadere nel campanilismo sanitario che non giova ai cittadini, dico che è necessario che i savonesi possano trovare nel San Paolo una qualità di assistenza pari a quella che era assicurata fino a tre anni fa, quando la Regione decise di mantenere i letti di Gastroenterologia solo al Santa Corona. L’obiettivo di avere letti di Gastroenterologia a Savona è possibile anche oggi, senza costi proibitivi, anche alla luce dell’organizzazione dipartimentale dei reparti di medicina del nostro ospedale. Quindi per l’immediato un reparto unico, con un solo primario e un’equipe medica unica che si sposti tra San Paolo e Santa Corona assicurando l’assistenza dove è necessaria. Se c’é la volontà politica, una soluzione tecnicamente adeguata si trova. Analogo discorso vale per il Centro Ictus, patologia purtroppo destinata ad aumentare, dato il progressivo invecchiamento della popolazione di Savona e nella quale la tempestività dell’intervento è fondamentale. Non si deve aggiungere alla gravità di malati già molto fragili il rischio di un trasporto in ambulanza a Pietra Ligure, viste tutte le difficoltà che, purtroppo, caratterizzano la nostra viabilità”.

SCHIRRU
“Per la Gastroenterologia del San Paolo, che ha una storia importante, si deve fare il massimo sforzo per riorganizzare un efficiente servizio nel nostro ospedale. Oltretutto è noto che i numerosi pazienti gastroenterologici attualmente vengono ricoverati in vari reparti dell’ospedale. Questa ‘dispersione’ di Pazienti provoca una evidente difficoltà per i gastroenterologi nel seguire al meglio i pazienti. Si deve anche sottolineare come si stia verificando una carenza di organico di tali specialisti soprattutto per problemi di pensionamento. La gastroenterologia ha una valenza importante anche per la chirurgia generale, che è soprattutto “gastroenterologica”, con evidente vantaggio del paziente, in un’ottica moderna di approccio multidisciplinare. Sono numerose le patologie gastroenterologiche che al San Paolo vengono trattate anche a livello ambulatoriale. Ma è importantissimo sostenere anche un efficiente servizio di endoscopia diagnostica. Per l’endoscopia operativa valgono le stesse considerazione fatte sull’ospedale: è un servizio determinante per le patologie gastroenterologiche d’urgenza: è ‘un servizio salvavita’. In definitiva una struttura completa efficiente di gastroenterologia è fondamentale per la nostra città e per il nostro ospedale ed è necessario battersi per questo obiettivo”.

VERSACE
“Ho in parte già risposto, l’assessore Viale affermava che una gastroenterologia deve coprire un popolazione di 500.000 abitanti. Se le leggi lo permetteranno, mi batterò”.

3) GREEN PASS E VACCINI

Assfad in questi mesi si è attivamente occupata della pandemia e della campagna vaccinale. In merito alle vostre recenti prese di posizione sul Green Pass, come si pone il candidato sindaco riguardo alla promozione della vaccinazione come principale strumento per la prevenzione e per la ripartenza di tutte le attività?

ASCHEI
“La vaccinazione non ha garantito l’immunità, i dati lo attestano e il green pass a chi non ha immunità garantita non è strumento corretto, anzi pericoloso per la comunità sia per i suoi risvolti divisivi sociali che per una possibile infezione. Solo i tamponi possono dare la certezza alle persone di non essere contagiosi”.

MELES
“Il vaccino sta svolgendo un ruolo fondamentale per consentire il ritorno alla normalità della vita di tutti noi, compresa l’attività sanitaria: quanto più riduciamo il rischio di contagio, tanto più si alleggerisce il carico sul complesso della sanità pubblica, agevolando quindi la risposta a tutte le altre patologie e necessità cliniche che, a causa del Covid, sono passate in secondo piano. Il green pass si inserisce in questo contesto, creando un meccanismo per cui, per contrastare la chiusura di determinate attività e costituendo un pre-requisito per l’accesso alle stesse, si incentiva e si spinge la campagna vaccinale. Posso comprendere i dubbi sul principio generale dello strumento in sé, ma non ci sono dubbi sull’efficacia della campagna vaccinale e del vaccino: se vogliamo tornare alla normalità, riducendo il rischio di contagio, le ospedalizzazioni, i decessi e l’emersione di nuovi e più aggressivi ceppi virali a causa di replicazioni continue, non possiamo far altro che vaccinare tutti nel più breve tempo possibile, considerando inoltre il dato gravissimo rappresentato dalla scarsa possibilità di accesso dei Paesi più poveri a questa opportunità”.

RUSSO
“Come ho già avuto modo di dichiarare, il green pass è una garanzia per non dover chiudere mai più. Ed è anche un pungolo per spingere sempre più in avanti la campagna vaccinale ancora in atto. La pandemia ha talmente provato il nostro sistema economico che non possiamo permetterci di prendere neppure in considerazione l’ipotesi di un altro lockdown. Il Covid non è ancora sconfitto, ma grazie al green pass buona parte delle attività che comportano l’aggregazione di persone si possono di svolgere di nuovo in condizioni di quasi normalità”.

SCHIRRU
“Non ho dubbi, da medico in primis, sulla necessità di promuovere il più possibile la vaccinazione proprio come strumento indispensabile per la salute dei cittadini e come modo per garantire la ripartenza di tutte le attività ed evitare, in futuro, nuove chiusure o limitazioni. Moltissimi settori dell’economia – mi vengono in mente soprattutto ristorazione, commercio, l’organizzazione di eventi e convegni, ma non solo – hanno sofferto moltissimo in questi mesi di pandemia: adesso abbiamo la possibilità di voltare pagina, proprio grazie alla vaccinazione, e ritengo sia una necessità sensibilizzare il maggior numero possibile di persone in questo senso”.

VERSACE
“Fino a un mese fa sono stato medico vaccinatore per la Asl 2. Ho vaccinato decine di migliaia di savonesi e penso possa bastare per la risposta”.

4) NO-VAX ED ELEZIONI

Come intende gestire il dibattito interno alla sua variegata coalizione? (Domanda posta solo a Russo e Schirru). E come intende porsi nei confronti dell’elettorato no-vax o no-green pass? Elettorato che potrebbe valere fino a un 15% ?

ASCHEI
“Mi pongo per una scelta libera, credo che il problema come ho enunciato alla risposta precedente sia un altro. In Liguria, dove ad oggi c’è stato un costo di 50 milioni circa per le vaccinazioni, ritengo che, se investite in altro modo, queste risorse potevano essere molto più utili per prevenzione e cure anche di altre malattie che sono state abbandonate. Si è creata una disattenzione a tutto ciò che la vita richiede in termini di salute generale. Altre malattie sono insorte causa una comunicazione che definirei schizofrenica fatta negli ultimi tempi”.

MELES
“Penso che la mia posizione sui vaccini sia chiara e scevra da possibili interpretazioni, peraltro fondata su enorme letteratura scientifica, che personalmente mi piace leggere a titolo di conoscenza personale. Sono quindi a favore della vaccinazione e delle misure che sta mettendo in campo il governo: sarebbe facile dire il contrario per attrarre qualche voto in più, ma credo sia necessario mettere la faccia sulle proprie convinzioni senza cedere a calcoli elettorali e da parte mia ci sarà la massima collaborazione con le autorità sanitarie per garantire spazi e luoghi per consentire il completamento della campagna vaccinale e favorire, anche all’interno di progetti educativi, il diffondersi della cultura medico scientifica, della conoscenza dei meccanismi biologici e della statistica di base, per provare a dare a tutti gli strumenti per difendersi da notizie false e pericolose in ambito sanitario”.

RUSSO
“L’alleanza che mi sostiene è coesa perché si è formata, a mano a mano nel tempo, stringendosi attorno a un progetto a lungo termine per la nostra città che ho chiamato Agenda per Savona. Il clima di collaborazione tra le varie parti è davvero positivo, proprio perché non è influenzato da logiche di partito o da finalità elettorali. Questo tipo di collaborazione continuerà anche dopo le elezioni proprio perché ciò che unisce è un obiettivo comune: risollevare la nostra città. Per quanto riguarda l’elettorale no-vax e no-green pass ho già detto come la penso: vaccinarsi è fondamentale, le scelte individuali non devono mettere in pericolo la collettività. Ho tutte le intenzioni di tenere aperto il dialogo con chiunque per ragionare, spiegare, convincere. Ma il sindaco di una città è il massimo responsabile della salute pubblica. Abbiamo pagato un tributo altissimo al Covid, in termini di vite, di attività economiche fallite o, comunque, prostrate, di famiglie senza lavoro, di sacrifici altissimi pagati da medici e personale ospedaliero. Non possiamo tornare indietro, altrimenti tutti questo sarebbe stato vano”.

SCHIRRU
“Non ho fatto calcoli di questo tipo nel corso della mia campagna elettorale e non ho intenzione di iniziare proprio adesso. Ribadisco la mia convinzione sull’utilità della vaccinazione, cui mi sono sottoposto non appena è stato possibile farlo. Per quanto riguarda il dibattito sul Green Pass, è vero che all’interno della coalizione ci sono sensibilità e sfumature differenti, ma la questione non mi preoccupa particolarmente. Si tratta infatti di una vicenda che viene gestita a livello nazionale e non locale. Da sindaco farò rispettare le normative che verranno stabilite di volta in volta a livello centrale, concentrando la mia attenzione sulle tematiche e sui problemi nei quali il Comune può e deve essere presente”.

VERSACE
“Ai No vax e no green pass dico che spero che presto tutti siano obbligati a vaccinarsi. Mi sta a cuore la salute di tutti e non mi interessano i voti di questa gente”.