Preoccupazione

Sanac, torna la protesta: “Acciaierie d’Italia non compra l’azienda, ma compra materiali dai concorrenti”

Altra vertenza industriale nel savonese ancora senza soluzione, sempre a rischio oltre 80 lavoratori a Vado Ligure

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Vado Ligure. “Siamo di fronte ad una situazione paradossale per Sanac, pur essendo legata all’ex Ilva oggi ci ritroviamo con Acciaierie d’Italia che ordina materiali dai concorrenti”. Lo affermano il segretario generale della Femca Cisl Liguria Romeo Bregata e il segretario della Femca Cisl Liguria di Ponente Corrado Calvani.

“Solo in Liguria, a Vado Ligure, stiamo parlando di 85 lavoratori che a ottobre rischiano nuovamente una cassa integrazione massiccia, mentre in Italia sono quasi 400 gli addetti interessati”.

“Inoltre Acciaierie d’Italia dovrebbe acquistare Sanac, ma continua a rinviare” aggiungono. Rimane in stand by, infatti, il bando di acquisto dopo quasi due anni di amministrazione straordinaria. La preoccupazione dei sindacati è quella che il bando possa essere rivisto alla luce di nuovi parametri, mettendo in pericolo il complessivo asset industriale e quindi occupazionale.

“Prima era in ritardo per i pagamenti, oggi chiede lo stesso servizio ad altre aziende straniere concorrenti di Sanac: serve un intervento del Governo ed è quello che hanno chiesto le segreterie nazionali” concludono, auspicando che possa arrivare una soluzione positiva.

Sanac vanta circa 40 milioni di crediti dalle Acciaierie, per produzioni consegnate e fatturate. Nell’ultimo anno Sanac ha richiesto numerosi decreti ingiuntivi: il ricorso d’urgenza ex art.700 presentato al Tribunale di Milano per ottenere i dovuti pagamenti dovrebbe portare nelle casse del gruppo solo 10 mln di euro.

Quindi, sullo sfondo della vertenza industriale, resta anche una questione di liquidità legata a mancati incassi.

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