Savona. Il timore manifestato in più occasioni dai sindacati diventa realtà. Dall’1 ottobre inizieranno le procedure di liquidazione con conseguente licenziamento dei lavoratori di Funivie. E’ quanto comunicato dall’azienda nell’incontro che si è tenuto oggi con i sindacati. L’impianto funiviario è fermo dal 24 novembre 2019 giorno in cui la frana aveva colpito due pali dell’infrastruttura provocandone il blocco.
“E’ necessario che la politica intervenga immediatamente in modo attivo, rinunciando a continui annunci che non hanno portato in due anni a nessuna novità”. E’ questo il commento di Filt Cgil e Filt Cisl. “Deve essere quindi nominato immediatamente un commissario per la gestione al fine di garantire la continuità all’azienda e costituire la garanzia del proseguimento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori”, è questa la richiesta dei sindacati.
Per quanto riguarda la ricostruzione dell’impianto, nonostante la nomina del commissario straordinario ingegnere Riva (che scadrà il 30/09), l’azienda ha comunicato ad oggi di non aver avuto ancora nessun contatto con lo stesso. “Per questo fatto – spiegano i sindacati -, le procedure di esproprio propedeutiche alla vertenza sono ferme al punto in cui erano prima dell’estate. Ciò comporta l’impossibilita di stipulare il contratto con la ditta incaricata per il ripristino degli impianti“.
“Chiediamo quindi all’ingegner Riva a cui scriveremo direttamente, di firmare entro la scadenza del mandato questi due atti importantissimi”. Sarà previsto il 9 settembre un presidio davanti alla prefettura di Savona in occasione dell’incontro a cui sarà presente anche Regione Liguria. L’obiettivo è “sensibilizzare ulteriormente la politica e il Ministero“. Saranno in programma anche una serie di mobilitazioni sempre più importanti “fino alla risoluzione del problema, in quanto il tempo è scaduto”, concludono i sindacati.
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