Botta e risposta

Urbanistica, Scajola: “Nessuna impugnativa della legge ligure”. Ma il Pd rincara: “Altro pasticcio”

L'assessore: "La legge urbanistica è valida e andrà avanti". I consiglieri Garibaldi e Natale: "Avevamo anticipato sui vizi di legittimità"

marco scajola

Liguria. “Nessuna bocciatura da parte del governo della Legge Urbanistica della Liguria. La legge non ha subito alcuna contestazione e quindi la conseguente approvazione del piano territoriale regionale avverrà in autunno, come previsto”. Così l’assessore all’urbanistica di Regione Liguria Marco Scajola, in merito alla polemica sollevata da alcuni esponenti dell’opposizione.

“Nel massimo rispetto dell’ambiente – prosegue Scajola – la norma stabiliva di dare maggiori opportunità di sviluppo e recupero del territorio nell’entroterra, con l’obiettivo di favorire l’occupazione. Esclusivamente su questo, abbiamo avuto con il governo un confronto costruttivo e quindi faremo le minime modifiche che sono state richieste. Ma la legge urbanistica è valida e andrà avanti”.

“Non c’è stata dunque alcuna impugnativa e chi dice il contrario – conclude – dice il falso”.

Tuttavia, dopo l’affondo della lista Sansa, Davide Natale e Luca Garibaldi (Pd) affermano: “Dopo aver visto rimandare la legge sui Parchi; dopo essere dovuti intervenire sulla norma che riguarda i servizi funerari e quella della caccia, oggi si parla della necessità di porre modifiche alla legge regionale urbanistica approvata pochi mesi fa”.

“Il rischio della presenza di vizi di legittimità erano stati avanzati anche dal rappresentante della Soprintendenza al momento delle audizioni in commissione durante l’iter legislativo. Invece Toti e i suoi assessori sono andati avanti con la forza dei numeri ma non della ragione”.

“Il territorio è il nostro patrimonio. La sua fragilità deve essere la nostra ossessione. La sua valorizzazione rappresenta una grande opportunità”.

“La Giunta regionale aveva detto che il venire meno, per i territori inseriti negli ambiti dell’entroterra, del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico era possibile e che la sua cancellazione era la misura necessaria per rilanciarli”.

“Noi li avevamo avvisati che anche la loro sfrenata propaganda doveva fermarsi di fronte alle previsioni normative sovraordinate e alle sentenze della Corte Costituzionale la quale, con specifico riferimento al procedimento volto al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, ha affermato più volte che non è consentito introdurre deroghe agli istituti di protezione ambientale che dettano una disciplina uniforme valevole su tutto il territorio nazionale nel cui ambito deve essere annoverata l’autorizzazione paesaggistica” concludono i consiglieri.

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