Savona. Ancora un’ aggressione su un mezzo pubblico della Tpl. È successo ai danni di un autista della linea 6 Savona-Porto Vado, che è stato aggredito per aver chiesto a tre ragazzini di indossare la mascherina.
La denuncia arriva dalla Federazione Nazionale Autoferrotranvieri Liguria-UGL che attacca con parole dure l’azienda: “La misura è colma sono necessari cospicui ed urgenti investimenti per il trasporto pubblico locale che è al collasso, a dispetto dei comunicati stampa in cui l’azienda, in modo ipocrita e menzognero – si legge in una nota – cerca di sminuire un legittimo sciopero, quello del prossimo 13 settembre, come dannoso e incomprensibile attraverso un uso strumentale di dati che non rispecchiano affatto quello che lavoratori e utenti quotidianamente subiscono”.
Nel comunicato il sindacato ricorda che “lo scorso 15 giugno chiedevamo un incontro urgente per trovare soluzioni di carattere partecipativo a tutte quelle problematiche lavorative che sono sempre lesive dei diritti fondamentali al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli utenti. Avevamo anticipato alcune delle problematiche al fine di discutere eventuali soluzioni”.
Ne fa un elenco. Ne riportiamo alcuni punti come la “verifica, con cadenza almeno trimestrale, dell’organico in ogni area aziendale con relativa stabilizzazione anticipata del personale a tempo determinato ed integrazione di organico volta al necessario rispetto del rapporto uomo/turno. Una più efficace programmazione della manutenzione e della pulizia degli autobus. Una nuova programmazione delle ferie annuali per permettere a tutto il personale viaggiante la loro corretta ed omogenea fruizione permettendo il contestuale smaltimento delle ferie pregresse. Una regolamentazione dello strumento dello straordinario utilizzato in modo improprio sia per sopperire alla voluta carenza di personale viaggiante (con i relativi rischi di salute/sicurezza dovuti al mancato recupero psicofisico dei lavoratori) sia per evitare il ricatto salariale che i nuovi assunti sono costretti a subire a causa di buste paga molto più basse dei loro colleghi più anziani;
L’identificazione di tutti i capolinea aziendali privi di servizi igienici con la necessaria installazione di bagni in muratura e/o chimici”.
Continuano: “Un adeguamento economico delle indennità aziendali a compensazione dell’aumento del costo della vita e l’introduzione di nuove indennità che vadano a retribuire tutte quelle situazioni di lavoro disagiate”. Poi la questione sicurezza, tra le richieste rivolte all’azienda “l’implementazione su tutti gli autobus di adeguate paratie a protezione del posto guida, di un sistema di videosorveglianza a bordo dei mezzi di maggior efficacia, di bodycam per il personale viaggiante, di un sistema di chiamata di emergenza delle forze dell’Ordine più rapido ed efficace: tutte soluzioni che dovrebbero tutelarci meglio dalle sempre più frequenti aggressioni di cui è vittima il personale viaggiante. L’implementazione della bigliettazione elettronica con l’integrazione tariffaria ferro- gomma che avrebbe la doppia valenza di incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico, treno + bus. Un sistema di informazione al pubblico più efficace. Una revisione delle linee aziendali nell’ottica di un sistema di trasporto pubblico di mobilità sostenibile integrata con il trasporto ferroviario sfruttando le peculiarità proprie dei due sistemi. Una nuova mobilità integrata ferro/gomma permetterebbe maggiori introiti, maggiori ricavi da tariffazione da reinvestire per avere città più vivibili”.
La Federazione Nazionale Autoferrotranvieri Liguria-UGL prosegue e conclude: “E’ necessario progettare un trasporto pubblico di qualità, con corse frequenti, puntuali, con mezzi efficienti, comodi, sicuri e puliti. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito a quanto scritto per cui continuiamo a lavorare in modo pessimo con la certezza che l’utile di bilancio 2020 di € 905 mila sia stato fatto proprio risparmiando sulla pelle dei lavoratori e su quella degli utenti”.



