Savona. “No a ricatti, sì alla Costituzione e alle libertà dei cittadini e dei lavoratori”. Così Maurizio Loschi del sindacato Cub Sanità oggi in piazza Sisto a Savona per protestare contro l’obbligo vaccinale e il Green pass.
Il presidio, l’assemblea pubblica e il corteo, sono stati organizzati dal Cub Sanità di Savona insieme con Comilva, Medicina Democratica, i Collettivi Docenti e Personale Ata Auto-Organizzati e l’associazione “Dall’albero ai frutti”.
“Abbiamo e stiamo conducendo una battaglia a sostegno dei sanitari che non si vogliono vaccinarsi, quanto imposto è di carattere coercitivo e non è giusto la perdita del posto di lavoro e dello stipendio” afferma l’esponente sindacale. “Tutto questo è inaccettabile”.
E ancora, in una piazza Sisto sempre più gremita di “contestatori” rispetto alle misure emanate dallo Stato e dal governo: “Assieme ai sanitari si stanno unendo i lavoratori della scuola o quei lavoratori esclusi dalle mense aziendali, oltre a cittadini che non accettano discriminazioni e fanno parte di una società civile pronta a ribellarsi per difendere le nostre libertà di scelta e coscienza”.
Poi la precisazione: “Tengo a sottolineare che non siamo ‘No Vax’, non siamo contro i vaccini, anzi abbiamo proposto di togliere i brevetti per renderli davvero fruibili a tutti… La nostra è una battaglia di democrazia per quanti desiderano non vaccinarsi a tutti i costi, dovendo aderire ad imposizioni autoritarie”.
“Pensiamo sia possibile, e anzi doveroso, creare un sistema a favore di modalità di controllo e contenimento del virus che abbiano un vero valore scientifico, non forme e provvedimenti invasivi e ricattatori verso i lavoratori e i cittadini” conclude Loschi.
IL CORTEO:
E da Savona a Genova: i due tricolori italiano e francese davanti alla facciata di palazzo Ducale e lo striscione “Francia e Italia, un solo cuore per la libertà”. Così la protesta del popolo “no green pass” che per la sesta volta si è radunato in piazza De Ferrari per dire No alla certificazione verde.
Tra gli interventi al megafono anche quello di una donna che ha detto di essere arrivata da Nizza e di aver accolto volentieri l’invito a manifestare in Italia visto che la madre è originaria di Modena. “Abbiamo gli stessi vostri problemi”, ha raccontato al pubblico che l’ha applaudita.
Circa 300 le persone che hanno partecipato al presidio con una serie di interventi programmati prima di muoversi nuovamente in corteo lungo le vie del centro cittadino, regolarmente comunicato alla Questura. Anche oggi cori e striscioni contro la “dittatura sanitaria”, insulti al governatore Giovanni Toti e all’infettivologo Matteo Bassetti, tra i più accaniti promotori delle vaccinazioni, e inneggiamenti alla libertà.
Più della manifestazione, diventata ormai tradizionale al sabato pomeriggio nonostante i numeri via via più risicati, fa scalpore l’annuncio del blocco delle stazioni ferroviarie che è corso online sulle chat Telegram a livello nazionale. Tra le città citate c’è anche Genova con la stazione Principe dove il 1° settembre alle 15.00 è prevista l’occupazione fino a sera della stazione allo scopo di “non far partire nessuno”, visto che quel giorno entrerà in vigore il green pass obbligatorio per i viaggi in treno a lunga percorrenza.