Cosa cambia

Covid, Toti: “Obbligo vaccinale extrema ratio, chiudere il paese sarebbe peggio”

Il vaccino Pfizer riceve l'approvazione definitiva negli Usa, Crisanti: "Questo apre le porte a un provvedimento di legge"

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Roma. “L’obbligo vaccinale è l’extrema ratio. Se da qui a qualche giorno arriveremo a una copertura vaccinale delle categorie più esposte almeno dell’80%, forse riusciremo a farne a meno, altrimenti tra chiudere il Paese e l’obbligo vaccinale credo che nessun italiano di buon senso sceglierebbe la prima“. A dirlo è il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. Secondo Toti, intervenuto a Canale 5, introdurre l’obbligo vaccinale per i minorenni “è più difficile, perché i ragazzi sono le persone che in ospedale non ci vanno e i minori d’età dipendono dai genitori, hanno una procedura di scelta diversa”.

L’obbligo vaccinale non è più “un’eresia”. Lo ha detto ieri la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini e soprattutto lo ha sottolineato Andrea Crisanti, il microbiologo dell’Università di Padova (che a novembre affermò che non si sarebbe vaccinato senza dati a disposizione) dopo che la Fda, l’agenzia del farmaco statunitense, ha definitivamente approvato il siero di Pfizer, finora autorizzato all’uso in emergenza.

Questo passaggio “apre le porte a provvedimenti di legge che possono indurre all’obbligo della vaccinazione“, ha commentato Crisanti a SkyTg24 -. Sono vaccini estremamente sicuri, non c’è più questo alibi formale che veniva utilizzato. Dal punto di vista giuridico diventa un vaccino approvato, che apre le porte a provvedimenti di legge che possono indurre all’obbligo della vaccinazione”.

Al momento i vaccini anti-Covid sono approvati dall’agenzia europea Ema e dalle agenzie dei singoli Stati, come l’Aifa, attraverso una speciale autorizzazione condizionata. Formalmente non significa che i vaccini siano sperimentali – tutti quelli che vengono somministrati hanno superato la terza fase di sperimentazione, quella necessaria all’immissione in commercio – ma che è stata utilizzata una procedura ad hoc per poterli utilizzare nella maniera più rapida possibile in attesa di ulteriori dati per l’approvazione definitiva. Un passaggio che dovrebbe arrivare nel giro di pochi giorni o settimane, visto che l’Ema in genere segue a ruota le decisioni della Fda.

La decisione di dare disco verde definitivo da parte della Food and Drug Administration è basata su dati aggiornati di esperimenti clinici, compresi follow-up di più lunga durata, con la sicurezza e l’efficacia valutati in oltre 40 mila persone. Il vaccino Pfizer resta disponibile con l’uso di emergenza per i bambini dai 12 ai 15 anni.

Ancora 15 giorni e poi decidiamo – ha detto ieri la ministra Gelmini -. La mia opinione è che occorre attendere i dati: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell’80% della popolazione non vedrei alternative”. Al momento l’Italia è esattamente al 70% di persone vaccinate con almeno una dose.

Da un lato, quindi, si parla di un uso ancora più esteso del green pass, strumento che tuttavia consente sempre la “scappatoia” del tampone. Dall’altro si inizia a ragionare di una vera e propria legge al vaglio del Parlamento per rendere la vaccinazione anti-Covid obbligatoria per tutti i cittadini (e non solo per gli operatori sanitari che ad oggi – approvazione definitiva o meno – non hanno scelta se vogliono conservare il posto di lavoro).

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