Liguria. “La strategia sempre dichiarata era quella di vaccinare in primis le fasce più a rischio, tra cui certamente gli over 50 e oltre, diversamente come ampiamente noto sui giovani nei fatti non si hanno riscontri di problemi e pertanto la scelta attuale di promuovere la vaccinazione sui giovanissimi mi sembra del tutto priva di un risvolto sanitario”. E’ questo il commento dell’ex consigliere regionale Andrea Melis in merito alle dichiarazioni del Generale Figliuolo.
“Priva cioè di un principio di precauzione e valutazione rischi – benefici laddove invece è statisticamente dimostrato che la fascia a rischio è di età ben più elevata. In sostanza il Generale pare perseguire un obiettivo prettamente quantitativo e non qualitativo pregiudicando in realtà il vero obiettivo, ridurre i casi gravi con le conseguenze dirette sulla salute delle persone ed indirette di sovraccarico dei sistemi ospedalieri”.
“Non posso che condividere, poche volte mi è capitato nel corso della mia esperienza in consiglio regionale, le parole del Presidente Toti cui mi associo pienamente: serve l’obbligo vaccinale per la fascia over 50, quella più a rischio. Io però aggiungo e rilancio a Toti di valutare, compatibilmente con le linee guida nazionale, che la fascia 12-18 non sia ricompresa nel calendario vaccinale della regione Liguria. A questi ragazzi è stato chiesto molto, sono stati tacciati di essere untori ma visti ormai i dati pare evidente che non ci sia alcuna categoria anagrafica più o meno untore. E’ il caso di uscire da questa narrazione”.
“Contestualmente – conclude Melis – mi rivolgo al Sottosegretario Andrea Costa, che ho avuto il piacere di conoscere e collaborare seppure da posizione avverse, di rivedere a livello nazionale le priorità della campagna vaccinale, il rischio è un grande flop non tanto per i numeri ma quanto per la riduzione dell’impatto sul fronte sanitario”.