Liguria. I pazienti positivi al Coronavirus che si ammalano in forma grave, andando gradualmente a riempire i posti letto in terapia intensiva e avvicinando la Liguria a una delle soglie critiche per l’uscita dalla zona bianca, sono tutti non vaccinati o in attesa della seconda dose, di età media di poco superiore ai 60 anni, perlopiù uomini.
Secondo l’ultimo rapporto di Agenas, con 15 pazienti Covid in terapia intensiva la Liguria è al 7% di occupazione, confermandosi la regione peggiore dopo la Sardegna che ha già superato il limite attestandosi all’11%. In area medica, invece, i 51 positivi ricoverati occupano solo il 3% dei posti disponibili e questo dato al momento tiene la Liguria abbastanza lontana dalla zona gialla.
Ciò che si teme è un’improvvisa impennata delle ospedalizzazioni sulla base dell’andamento dei contagi dell’ultima settimana, anche se attualmente la curva – come aveva spiegato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi – ha raggiunto una fase di plateau.
Cosa prevede infatti il decreto-legge dello scorso 23 luglio? Se l’incidenza settimanale si mantiene sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, si resta sempre e comunque in zona bianca. Sopra i 50 casi basta rispettare uno di questi due parametri: occupazione delle terapie intensive inferiore o uguale al 10%, occupazione dell’area medica inferiore o uguale al 15%. Solo se entrambe le soglie vengono infrante si passa in zona gialla. In base allo stesso criterio, per entrare in zona arancione, quando si superano i 150 casi ogni 100mila abitanti, bisogna sforare sia il 20% in terapia intensiva sia il 30% in area medica. Oltre il 30% in terapia intensiva e il 40% in area medica (entrambi superati), scatta la zona rossa.
L’incidenza in Liguria ad oggi è intorno ai 60 casi ogni 100mila abitanti, con picchi oltre i 100 casi nell’Imperiese. “I numeri non sono tali da rischiare la zona gialla – ha chiarito il governatore Giovanni Toti durante una diretta Facebook per fare il punto sull’emergenza e sulle vaccinazioni -. Che si verifichino tutte e tre le condizioni lo ritengo improbabile. Non c’è nessun rischio per la Liguria, si può venire a fare turismo, ma se tutti siamo prudenti nessuno si fa male e la sanità regge meglio l’urto. Ricordiamo che, se non avessimo avuto il 65% di persone vaccinate, oggi gli ospedali esploderebbero come nella seconda e nella terza ondata”.
Ma a rimpinguare i reparti, come dicevamo, sono soprattutto gli over 50 ancora privi di copertura vaccinale completa. E non a caso la Liguria continua a vantare un primato negativo a livello nazionale: la quota più bassa di vaccinati a ciclo completo (68,91%) nella fascia 60-69 anni. Tra le più basse anche la percentuale di immunizzati nella fascia 50-59 anni, il 64,13%. Significa in pratica che un terzo della popolazione tra i 60 e gli 80 anni al momento non è protetta dalle conseguenze gravi del Covid, tenuto conto che la variante Delta (che ormai ha una diffusione totale anche nella nostra regione) “buca” molto più facilmente la prima dose di vaccino.
Ed è anche per questo che la Liguria sta correndo ai ripari per accelerare il più possibile con la campagna. Da oggi è possibile anticipare liberamente l’appuntamento per la seconda dose rispettando i tempi minimi previsti per ciascuna tipologia. Inoltre dal 23 agosto in tutti gli hub si apriranno linee di vaccinazione a presentazione, senza bisogno di prenotare, dedicate prioritariamente al personale scolastico che da settembre avrà bisogno del green pass per lavorare, come stabilito dall’ultimo decreto del governo Draghi.
Il presidente della Regione Giovanni Toti ha spiegato: “La Liguria è lontana dalla zona gialla, con i numeri attuali non corriamo alcun rischio. Bisogna, tuttavia, continuare ad essere prudenti e, soprattutto, bisogna vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi sia per aiutare la nostra sanità sia per poter continuare a rimanere aperti, senza restrizioni. I ricoverati in terapia intensiva sono persone non vaccinate: i numeri ci dicono che se sei vaccinato sei più sicuro e consenti a tutti di continuare a vivere. Se in Liguria non avessimo avuto un’alta adesione alla campagna vaccinale, i nostri ospedali sarebbero stati travolti e probabilmente non avrebbero retto ad un’ulteriore ondata dopo quelle dei mesi scorsi”.
“Oggi – spiega Toti – abbiamo circa 15 letti occupati in terapia intensiva e una cinquantina nei reparti di media intensità di cura: i numeri attuali non sono tali da rischiare il passaggio in zona gialla. Il decreto in vigore, quello del 23 luglio scorso, prevede infatti che una regione rimanga in zona bianca se l’incidenza rimane entro i 50 casi ogni 100mila abitanti oppure, in caso di incidenza tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti, se si verifica una di queste due condizioni: rimanere entro il 10% di letti occupati nelle terapie intensive oppure entro il 15% di letti occupati in area medica. In altre parole, per il passaggio di zona dovremmo superare entrambi i parametri relativi alla pressione ospedaliera, oltre a quello relativo all’incidenza. Noi siamo al 7% di occupazione di letti in terapia intensiva (230 posti totali) e circa al 3% di occupazione in area medica (1700 posti totali). Che si verifichino tutte e tre le condizioni, credo francamente che sia molto improbabile. Per questo non c’è ad oggi alcun rischio di passare in zona gialla”.
Per quanto riguarda la situazione complessiva, Toti aggiunge: “È iniziata la settimana di Ferragosto, che si preannuncia straordinaria per la nostra Regione, piena di turisti. Perché tutto questo possa proseguire, dobbiamo continuare a vaccinarci ed è per questo che sto letteralmente ‘stolkerizzando’ la nostra sanità perché prosegua senza interruzione la poderosa campagna vaccinale in corso. Al netto delle sciocchezze che sento dire in giro, l’unica cosa che ci tiene lontano dagli ospedali e da altre chiusure e restrizioni sono i vaccini. Tant’è che, come dicono i nostri medici più esperti, la stragrande maggioranza dei ricoverati nei nostri ospedali sono persone non vaccinate”.
Il governatore ha ricordato che “nelle prossime settimane arriveranno 270mila dosi di Pfizer e 94mila dosi di Moderna in più rispetto a quelle previste e quindi stiamo aprendo ulteriori spazi per agevolare le vaccinazioni, sapendo che chi si prenota oggi può avere comunque il vaccino entro 72 ore. Da stamattina alle 9 attraverso il portale dedicato, le farmacie e il numero verde è possibile anticipare la seconda dose per completare il ciclo vaccinale, rispettando i tempi minimi previsti dai protocolli nazionali. Anche a Ferragosto non ci fermeremo: domenica 15 agosto è prevista una serie di open night e open day con la possibilità di vaccinarsi senza prenotazione in Asl1 (domenica 15 a Taggia dalle 9 alle 12), in Asl2 (domenica 15 agosto dalle 20 alle 23 a Cairo, ad Alassio e al Palacrociere di Savona) e in Asl4 (dalle 19 alle 22 nell’hub di Chiavari). Inoltre in Asl5 da giovedì 12 a sabato 14 agosto saranno disponibili 120 vaccini senza prenotazione all’hub ex Fitram della Spezia tutte le mattine, dalle 8 alle 12”.
Per quanto riguarda il periodo successivo al Ferragosto, inoltre, “realizzeremo ulteriori open night in tutti gli hub della Liguria nelle serate del 18, 20, 23, 25 e 27 agosto”.
In vista dell’apertura delle scuole “da domani aprirà a regime all’hub di San Benigno di Genova – prosegue Toti – una linea di vaccinazione dedicata ai minori tra 12 e 17 anni, tutti i giorni dalle 8 alle 20” e “dal 23 agosto in tutti gli hub apriranno delle linee ‘a presentazione’, senza necessità di presentazione, dedicate prioritariamente al personale scolastico, soprattutto agli insegnanti. Potranno vaccinarsi anche i lavoratori che, ad esempio, fossero trasferiti in Liguria per qualche mese”.
“Oggi – conclude il presidente della Regione – è impossibile non riuscire a vaccinarsi in Liguria per chiunque voglia farlo, avendo a disposizione prenotazioni, open night, open day e linee dedicate. Ringrazio la nostra sanità per questa poderosa organizzazione: quest’estate abbiamo bisogno di una grandissima attenzione da parte di tutti”.
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