La stagione di un allenatore non comincia con il primo allenamento ma ben prima. Raggiunto telefonicamente, Matteo Solari era intento a preparare nei minimi dettagli il programma di lavoro per il Vado. Passione e determinazione si possono toccare con mano ascoltandolo, così come è fin da subito chiara la sua filosofia: “Lo staff creato insieme a Luca Tarabotto lavorerà con un unico obiettivo, un allenatore deve saper prendere le decisioni ma deve altresì confrontarsi con tutti e giungere a una sintesi. Ho conosciuto il preparatore Laganaro e stiamo programmando insieme il lavoro atletico, entrambi portando la nostra esperienza e le nostre conoscenze”, esordisce.
BLUCERCHIATO DOC
Prima di tornare sull’avventura rossoblù, il pensiero non può non andare alla nazionale “blucerchiata” visto che Solari ha giocato con i colori della Samp ed era nel settore giovanile quando Vialli e Mancini mandavano in estasi la tifoseria genovese. “Da tifoso ed ex giocatore – afferma – non ho potuto trattenere le lacrime quando ho visto l’abbraccio tra il commissario tecnico e Vialli. Una gioia immensa, tanti anni dopo la delusione per la finale con il Barcellona”.
UN ANNO E MEZZO DI FORMAZIONE
L’ultima avventura di Matteo Solari su una panchina risale a prima dello scoppio della pandemia, quando venne esonerato dalla panchina dell’Albenga, nonostante il terzo posto in classifica, dietro a Sestri Levante e Imperia, e nonostante il secondo posto in Coppa Italia. La delusione per non aver potuto continuare in bianconero ha prodotto una “repulsione” per il calcio molto breve: “Ho staccato per appena quindici giorni. Poi ne ho approfittato per seguire corsi di aggiornamento. Non sono stati mesi buttati. Sono stati mesi formativi. La Serie A era ferma. Abbiamo dunque avuto la possibilità di imparare da allenatori come De Zerbi, Pioli, Di Francesco, Italiano e altri, che in condizioni normali non avrebbero avuto tempo da dedicare ai corsi. Un’occasione per apprendere nuovi principi e per modificarne altri. Ho guardato, nei limiti delle restrizioni, numerose partite del calcio dalla Serie D in giù principalmente. Penso sia fondamentale fare ai giocatori proposte calibrate sul loro livello, prendere principi e adattarli alle categorie. Ecco perché ho osservato maggiormente queste partite”.
PERCHÉ IL VADO?
“Sono contento di essere stato scelto dal Vado perché penso sia la piazza ideale per crescere dal punto di vista professionale. Il top. Credo anche che si tratti della piazza con più ampi margini di miglioramento, a livello regionale sicuramente. C’è una proprietà seria e solida e l’entusiasmo del presidente è contagioso. Ho accettato con grande entusiasmo consapevole di guidare una società gloriosa e ambiziosa”, spiega. Rispetto a quanto accade nella norma, Solari sta lavorando a stretto contatto con il mister della scorsa stagione, Luca Tarabotto. Stima reciproca e rispetto dei ruoli – Tarabotto oltre alla carica di vicepresidente ricopre quella di direttore sportivo – i pilastri di una sinergia che sperano si riveli vincente. “Luca – racconta Solari – porta avanti un lavoro egregio volto a creare uno staff coeso e che non si porti dietro scorie dal passato. Vogliamo che si respiri un’aria nuova e in queste prime settimane stiamo vedendo segnali incoraggianti. Cercherò di portare il mio modo di lavorare e di stimolare costantemente i giocatori in ogni allenamento. Desidero un confronto costruttivo con tutte le parti”.
ECCELLENZA O SERIE D? UNA PROGRAMMAZIONE “ELASTICA”
Il Vado proverà a giocare in Serie D anche nella prossima stagione. Il club rossoblù attende novità dalla Federazione. Nel frattempo, tuttavia, non c’era tempo da perdere e la società si è mossa per allestire una rosa competitiva per entrambi gli obiettivi: campionato di vertice in caso di Eccellenza o torneo tranquillo senza precludersi nulla in Serie D. “I giocatori che hanno firmato – aggiunge Solari – sono consapevoli delle due eventualità e in entrambi i casi saranno contenti di vestire i colori del Vado. Ovviamente, non è la condizione ideale per lavorare ma la dirigenza sta operando bene, mettendo in piedi un’ossatura polivalente. Quando conosceremo il nostro destino, completeremo lo scacchiere”. Il Vado ha annunciato in queste settimane gli innesti di Alessio De Bode (difensore classe 1991 ex Imperia), Nicholas Costantini (centrocampista classe 1989 ex Albenga), Edoardo Capra (attaccante classe 1988 ex Imperia), Andrea Anselmo (esterno mancini classe 1993 ex Ligorna), Leonardo Di Salvatore (classe 1999 ex Imperia) e Loreto Lo Bosco (attaccante classe 1989 ex Sanremese).
UN PENSIERO PER L’AMICO DIEGO ALESSI
Il passaggio di Diego Alessi dall’attacco della Cairese alla panchina dei gialloblù è stata tra le news che hanno colpito di più in questa prima fase di mercato . Un percorso simile a quello dello stesso Solari, che dal settore giovanile dei valligiani era approdato alla guida della prima squadra: vittoria del campionato di Promozione e lotta al vertice dell’Eccellenza. A Cairo sperano che la storia si ripeta. “Sono stato uno dei primi a sapere la notizia. Se gli ho dato qualche consiglio? Certo che sì. Lo stacco è forte, quelli che prima erano compagni ora sono tuoi giocatori. L’allenatore deve pensare per venticinque e cercare di rendere scontento il minor numero di giocatori possibile. I ruoli devono essere ben definiti. Il rapporto con i giocatori è fondamentale. I tifosi danno un feedback basato sul mero risultato, la dirigenza ne dà uno più globale ma quello che conta più di tutto è quello dei giocatori, che condividono con te la quotidianità e che si aspettano un lavoro di qualità”, conclude Matteo Solari.