Contro le varianti

Vaccino, Pfizer pronto a chiedere l’ok per la terza dose: “Dopo 6 mesi possibile rischio di reinfezione”

Secondo i primi dati raccolti, potrebbe creare livelli anticorpali da 5 a 10 volte superiori rispetto al primo richiamo

vaccino pfizer

Liguria. Somministrare una terza dose per aumentare la risposta immunitaria del vaccino anti Covid. È questo quanto proposto da Pfizer che presto chiederà a Fda ed Ema, le agenzie del farmaco americana ed europea, l’autorizzazione per un’ulteriore iniezione.

Secondo quanto comunicato dalla stessa azienda, infatti, pur essendo il vaccino efficace anche contro la variante Delta, il rischio è che dopo circa sei mesi gli anticorpi possano diminuire, aumentando così le possibilità di contagio (fatto dimostrato anche dai dati raccolti dal ministero israeliano della Salute). Ma non i casi gravi, per cui  l’efficacia non dovrebbe essere compromessa, anzi dovrebbe rimanere alta.

Da qui nasce l’idea di effettuare una terza dose. I dati di un primo studio condotto da Pfizer hanno evidenziato che un secondo richiamo potrebbe creare livelli anticorpali da 5 a 10 volte superiori rispetto alla seconda dose sia contro il ceppo originario che la variante Beta, identificata per la prima volta in Sudafrica.

La richiesta di produrre la terza dose dovrebbe arrivare entro agosto, come annunciato da Mikael Dolsten, direttore scientifico di Pfizer. La proposta è quella di somministrarla tra i 6 e 12 mesi dopo la seconda iniezione.

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