Savona. “Questa volta ho deciso di scendere in campo a sostegno di Marco Russo e di una lista che ha raccolto l’appello civico di sostenere una reale alternativa politica e programmatica ai disastri e al degrado compiuto dalla destra che ha governato Savona in questi cinque anni”.
Lo afferma Danilo Bruno, esponente di Europa Verde che ha aderito al progetto di unificazione delle sinistre savonesi e degli ambientalisti “Il rosso non è il nero”.
“Preciso che ovviamente sono già stato candidato altre volte giusto per “fare numero” ma che questa volta ho accettato la proposta indirizzatami dal mio partito Europa Verde. In primo luogo penso che sia necessario porre Savona al centro delle politiche di sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico, puntando senza esitazioni ad una nuova e profonda relazione con il Campus Universitario anche nella logica di costruire una città ove si punti alla mobilità sostenibile, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, ad una raccolta differenziata spinta e porta a porta, a forti politiche di educazione ambientale a un sistema sociosanitario integrato che punti alla prevenzione primaria, agendo sulle cause delle possibili malattie, alla piantumazione di alberi e al chiaro sostegno dei diritti animali”.
“In secondo luogo Savona deve essere una città decorosa, pulita, ospitale ma anche orgogliosa del proprio ruolo e della propria storia: medaglia d’oro della Lotta di Liberazione; qui fu progettata la Giovine Italia da Mazzini; qui operò il Prefetto Chabrol. Savona deve tornare a ragionare in chiave comprensoriale e soprattutto essere capoluogo di provincia allo scopo di affermare il ruolo del territorio rispetto a Genova, che in poco tempo ci ha quasi “spogliato” di tutto (Banca d’Italia, Autorità Portuale…). Qui non si tratta di fare assurde rivendicazioni campanilistiche ma piuttosto riaffermare il proprio ruolo e le proprie ragioni politiche, nonché le proprie capacità progettuali”.
E ancora: “Bisogna poi chiedere a tutte e a tutti i Savonesi un grande sforzo per l’Europa e per una federazione che sappia interloquire con le altre sponde del Mediterraneo con una politica di pace e cooperazione, costruendo ponti, come aveva ben asserito il nostro fondatore Alexander Langer.
In questo contesto credo, da mazziniano e da socio dell’omonima associazione, che occorra fare un grande sforzo di responsabilità individuale e collettiva affinché Savona trovi nella cultura gli elementi fondamentali per la nascita di un patto solidale e democratico da cui discendano i diritti di ognuna e ognuno. Noi di Europa Verde abbiamo trovato queste cose nell’agenda di Marco Russo e nella proposta del gruppo “Il rosso non è il nero” e per questo torniamo nel centro sinistra con un progetto nuovo e solidale per il governo di Savona” conclude.