Savona. “Schirru persona pacata e di buon senso, pensi alle persone di cui si circonda”. Questo il commento di Danilo Bruno di Europa Verde dopo la prima uscita pubblica per il candidato del centro destra Angelo Schirru.
Ieri sera a Villa Cambiaso quasi timidamente e di nascosto, a stare a notizie di stampa, il candidato sindaco della destra si è presentato all’elettorato leghista, annunciando che il suo principale punto all’ordine del giorno è una città pulita e sicura poi verranno il sociale, la cultura.
Qui sarebbe subito da chiedere se si è guardato intorno per chiedersi chi ha retto per cinque anni il fantomatico “assessorato alla sicurezza”? Se non lo ricorda possiamo farlo noi: prima il senatore Ripamonti e poi l’avvocato Levrero, ambedue leghisti di provata fede, che non sono minimamente riusciti a cambiare in alcun modo la percezione della sicurezza in città neppure con quella iniziativa del “controllo di vicinato”, che nulla è riuscita a realizzare se non una sorta di clima di sospetto fra persone residenti a stare a quello che si è appreso sulla stampa.
Ovviamente lasciamo perdere ogni considerazione che la sicurezza è un problema molto complesso, che investe pure quella sul lavoro oltre a quella sociale, alimentare, ma ciò implicherebbe pretendere che la destra locale non veda “sinti” e stranieri come nemici.
Sorge però una domanda ulteriore da fare al dottor Schirru perché ieri sera si tratteneva in compagnia di coloro che hanno firmato il manifesto sovranista con Orban, il PIS polacco e le peggiori destre reazionarie e con tratti xenofobi del continente ma si riconosce in esso?
Io mi riconosco nel Manifesto di Ventotene, firmato tra gli altri da Spinelli, Colorni e nella Carta di Chivasso sull’autonomia delle popolazioni alpine e nella logica di una Europa, che superi gli stati nazionali e che trovi in se stessa le ragioni per affermare finalmente un governo federalista, che parta dai doveri inderogabili per far discendere i diritti come ha scritto Mazzini nei Doveri dell’Uomo e coma ha proposto con il progetto della Giovine Europa e della Giovine Italia,ideata proprio nel carcere del Priamar fra il 1831 e il 1832.
Queste sono solo le premesse perchè da esse derivano poi le idee per una transizione ecologica,che parta anche dal mutamento degli stili di vita e soprattuttto ponga al centro dell’azione politica comunale il cambiamento climatico.
Il dottor Schirru si presenta come una persona pacata e di buon senso. Pensi alle persone di cui si circonda! Ricordi che Savona è città medaglia d’oro della Lotta di Liberazione e che tra i suoi alleati (anche tra quelli di ieri sera) la parola pace, antifascismo e lotta per i diritti dei popoli oltre a giustizia climatica non vanno sicuramente per la maggiore.
Ci pensi dottor Schirru! E’ ancora in tempo di scendere dal carro e venire con noi, che vogliamo chiedere a cittadine e cittadini un cammino futuro, basato sulla responsabilità di ognuna e ognuno per far uscire insieme Savona dalla grave crisi in cui la destra l’ha condotta.
Danilo Bruno