Savona. Durante la semifinale degli europei Italia-Spagna, poi vinta dagli Azzurri, il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Savona era completamente vuoto. Nessuno. Nemmeno una barella, un paziente in attesa.
Dalla città della Torretta arriva il dato più eclatante della Liguria. Quando si dice che il calcio per alcuni è più importante di qualsiasi cosa, anche dei problemi di salute. Dopo la partita aveva addirittura fatto il giro dei social lo screen che mostrava l’assenza di pazienti in attesa nel nosocomio savonese.
Il fenomeno, anche se in maniera meno netta, si è verificato un po’ in tutta la Liguria come conferma il direttore del dipartimento regionale di emergenza-urgenza Angelo Gratarola. Che però non sembra affatto stupito: “È un fenomeno normale, dimostra che il pronto soccorso viene utilizzato per ragioni diverse da quelle per cui è stato costruito”.
Succede sempre così, e non solo per il calcio. “Se durante la partita o il cenone di Capodanno o il pranzo di Natale nessuno va in ospedale significa che non ne ha bisogno. Questo, però, è vero da sempre. Quando ci sono eventi importanti la gente non va in ospedale perché in fondo non ha vere patologie. Accade lo stesso il lunedì, mentre il sabato e la domenica, quando non c’è il medico, trattiamo molti codici bianchi o verdi, direi anche verde pallido”.
Dopo i festeggiamenti per la vittoria della finale, invece, nel capoluogo ligure, qualche accesso c’è stato: soprattutto giovani ubriachi, qualche incidente e una piccola aggressione a Genova. Se il match fosse finito diversamente, non è da escludere che i medici di turno avrebbero potuto trascorrere una notte di totale riposo.