Chiarimenti

Nuova Rsa a Savona, la società Riperia ribatte ai consiglieri: “Gestiamo strutture da 30 anni”

La società che vorrebbe gestire la nuova residenza per anziani "chiarire le interpretazioni strumentali"

Nuova rsa Savona Zinola

Savona. “La nostra società, Riperia srl, opera all’interno di un gruppo denominato Areabios Piemonte con sede ad Alessandria, che gestisce da più di trent’anni diverse RSA per un totale di circa 800 posti letti ed altri servizi sia residenziali che domiciliari. All’interno del gruppo operano sia cooperative sociali che player del settore immobiliare per la costruzione e gestione globale prevalentemente di rsa”.

Così la società Riperia srl, che ha chiesto al Comune di Savona di poter gestire una rsa a Zinola, chiarisce alcuni aspetti emersi durante la discussione in commissione consiliare della delibera di giunta. “La nostra società – spiegano – intende chiarire una serie di interpretazioni strumentali, che sembrano avere il fine di ostacolare, per motivi non ben precisati, la nostra iniziativa imprenditoriale”.

“La società Riperia – spiegano – ha acquisito un terreno e progettato una rsa, presentando contemporaneamente una variante urbanistica al fine di realizzare su detto sito la struttura residenziale, finanziata attualmente con mezzi propri dei soci per circa 1 milione e 200 mila euro, come si evince dai bilanci depositati. Le perdite di bilancio civilistiche e fiscali sono fisiologiche, in quanto si riferiscono alle spese generali della società e pertanto non capitalizzabili. Tali perdite, sono sempre state coperte, come si evince dai verbali di assemblea di bilancio, da apporto dei soci a fondo perduto. Inoltre la Società può occuparsi della gestione di RSA, infatti tale possibilità è prevista dall’art. 4 dello Statuto Sociale Rogito notaio Mussa di Alessandria”.

“In data 3 maggio 2019 la società Riperia srl – chiariscono in merito alle perplessità avanzate da alcuni consiglieri di minoranza – ha inviato ad ALISA la relativa richiesta di parere. Il commissario straordinario ha risposto con comunicazione del 17 maggio 2019, chiarendo che il parere sarà rilasciato all’interno del procedimento autorizzativo attivato dal Comune, sulla base del fabbisogno complessivo regionale, alla localizzazione territoriale e al fabbisogno aggiuntivo e prioritario”.

“La struttura in oggetto è di natura esclusivamente privata, non rientrando in nessun modo all’interno delle strutture che rappresentano un capitolo di spesa per il Servizio Sanitario Regionale. Non rientra quindi nella programmazione che la Regione ha fatto ai fini della contrattualizzazione dei posti letto relativamente alle strutture socio sanitarie, quindi nella formazione del fabbisogno regionale. Ma rientra all’interno delle iniziative private, che non possono essere limitate in numero o localizzazione ma solo nelle caratteristiche costruttive come previsto dai parametri previsti dal vigente regolamento per l’autorizzazione al funzionamento”.

“L’offerta attuale post covid nelle RSA del territorio savonese supera la domanda – affermano rispondendo alle osservazione del consigliere del Pd Elisa Di Padova -. Tale situazione è comune a tutti i territori a livello nazionale, a seguito della pandemia. Dal nostro osservatorio dell’attività di gestione stiamo verificando che la richiesta di inserimenti di anziani in rsa sta progressivamente normalizzandosi”.

“Le vaccinazioni hanno dato maggior tranquillità di ricoverare i propri anziani in sicurezza. Comunque si voglia interpretare la domanda e l’offerta del mercato di posti letto, la costruzione di nuove strutture è comunque una garanzia di miglioramento degli standard residenziali e condizioni di confort, ostacolare questo processo e mantenere le attuali strutture datate significa cristallizzare l’offerta e penalizzare l’utente finale”.

“E’ opportuno precisare che: è vero che il Pnrr prevede l’aumento dei servizi domiciliari, ma non prevede l’abolizione delle RSA, in particolare per gli utenti con problematiche assistenziali e sanitarie importanti. In tal senso – concludono – le nuove strutture rispetteranno sempre più requisiti impiantistici e tecnologici per meglio rispondere anche alle esigenze emerse durante questa pandemia”.

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