Savona. “Risorse Europee: oltre 200 miliardi per affrontare la ripartenza dell’Italia, le missioni sono indicate dall’Europa ma lo svolgimento è nostro e saranno proprio i territori – Comuni e Regioni – quelli che saranno stati capaci di progettare, ad avere le più grandi disponibilità economiche”. Inizia così la nota stampa con cui Cgil Savona pone l’attenzione sui prossimi passi in termini di mobilità, infrastrutture, economia locale e regionale.
“In questi ultimi mesi, a dir la verità dall’agosto del 2018 con il crollo del ponte Morandi – scrive il segretario Andrea Pasa – finalmente la politica locale, regionale e nazionale sembra aver ritrovato interesse a discutere di infrastrutture e mobilità, dopo che il sindacato confederale in ogni territorio del paese, così come in Liguria e a Savona, da oltre un decennio denuncia la mancata programmazione degli interventi di manutenzione su autostrade, strade provinciali e più in generale sulla mancanza di manutenzione del territorio, che anche le ‘pietre’ sanno essere quello della Liguria uno tra i più fragili del Paese”.
“L’obsolescenza delle infrastrutture materiali ed immateriali della nostra regione non permette all’economia di svoltare, dalla logistica, all’industria al turismo e più in generale crea continuamente problemi di mobilità delle merci e delle persone, tenendo conto che abbiamo il primo sistema portuale dell’Italia tra Genova – Savona e Vado Ligure”.
“Sono inutili le lacrime di coccodrillo della Regione Liguria – tuona Pasa – e dei tanti sindaci che ogni weekend si lamentano delle code o ancora peggio degli incidenti provocati da tir o camion che trasportano ogni tipologia di materiale, soprattutto dalla costa all’entroterra savonese. Accanto alle lamentele – sacrosante – sarebbe utile, anzi necessario per ogni amministratore locale a tutti i livelli, ricercare soluzioni ai tanti troppi problemi di infrastrutturazione e quindi di mobilità. Non basta chiedere la sospensione del pagamento delle tratte autostradali (che tra l’altro non sta accadendo per esempio sulla tratta Savona/Altare): è necessario invece progettare”.
“Lo è ancora di più – puntualizza – in un momento in cui ci sono le risorse, quelle previste nel PNRR che arriveranno dall’Europa. Opportunità unica, straordinaria per l’Italia e per il nostro territorio. Le risorse come è noto arriveranno in presenza di progetti concreti e fattibili presentati soprattutto dai territori- Regioni e Comuni. Quindi sarebbe il caso di chiedere il conto a chi ha la responsabilità di ‘costruire progetti’, in primis la Regione Liguria, visto che nel documento della regione Liguria sui capitoli infrastrutture e mobilità per le risorse del PNRR per la Provincia di Savona ci sono solo le briciole: raddoppio ferroviario di ponente e completamento dell’Aurelia bis. Nient’altro. Mentre al territorio servirebbe molto altro. Così come abbiamo indicato nel ‘dossier sulle infrastrutture’ unitariamente come CGIL CISL UIL di Savona”.
“Sono necessari investimenti sulla rete ferroviaria, così come sta accadendo in tutto il resto del mondo – spostare il più possibile da gomma a ferro tutto ciò che riguarda il trasporto delle merci – se le merci e le materie prime dal porto devono arrivare al polmone industriale della nostra provincia la Valbormida è assolutamente necessario investire sulla tratta ferroviaria SV-To con il raddoppio da SV-Altare e la costruzione di una nuova linea tra Altare e Ceva, così come è fondamentale ripristinate la linea SV-Alessandria dalle ore 20 alle ore 06 – visto che attualmente non circolano treni. Infine, ma lo ripetiamo da troppo tempo, non si può più fare a meno di mettere a terra il progetto della Albenga-Carcare-Predosa e il ripristino delle Funivie in un progetto più complessivo di razionalizzazione delle rinfuse con un unico soggetto che gestisca le attività di sbarco nel porto di Savona, di trasporto attraverso la rete ferroviaria e le funivie e infine lo stoccaggio nei parchi esistenti a Bagno nel comune di Cairo Montenotte, ambientalizzando tutta la filiera e dando finalmente gambe ad un progetto unico in Italia e in Europa, salvaguardando occupazione e rete infrastrutturale”.
“Dagli amministratori ci si aspetta questo. Progettazione – è il monito di Pasa – Noi ci siamo. CGIL CISL UIL di Savona hanno costruito proposte, ora spetta alla politica metterle in campo. Il tempo è finito, lo si faccia ora, anche attraverso le risorse europee, contrariamente chi amministra il territorio avrà la responsabilità politica di non averci neppure provato”.
“Il 16 luglio si terrà un incontro in provincia di Savona – chiesto da CGIL CISL UIL – proprio per presentare il nostro Dossier sulle infrastrutture e chiedere con forza alla provincia e ai comuni Savonesi di pretendere dalla regione Liguria gli investimenti e i progetti anche nel territorio savonese” conclude.