Albenga. Il 17 luglio 2021 alle ore 11 presso i Giardini “Libero Nante” di Albenga, in zona Pontelungo, verrà inaugurato il monumento “Partigiani cantano Fischia il Vento”. Realizzato dall’artista Flavio Furlani, è stato donato al Comune dal professor Nicola Nante in memoria del padre, medico (già Medico Condotto nell’entroterra ingauno, 7 specialità, Primario Chirurgo), partigiano (dirigente sanitario dell’ospedaletto da campo a Carnino e poi della Brigata Nino Berio ad Alto) e imprenditore (nella ricostruzione postbellica della rete di assistenza sanitaria ingauna, fondò due Case di Cura, di cui una, la “San Michele”, ancora in funzione).
Il monumento vuole rappresentare Felice Cascione (medico, Medaglia d’Oro al Valor Militare) che, con la sua squadra partigiana, canta “Fischia il Vento”, definita da R.Battaglia nella sua “Storia della Resistenza italiana” (1953) “la canzone più nota ed importante nella Lotta di Liberazione” nata tra le nostre montagne.
La manifestazione è stata organizzata di concerto tra Comune di Albenga, Regione Liguria, Istituti Storici della Resistenza e dell’Età Contemporanea delle Province di Savona e di Imperia.
Il programma prevede, a partire dalle 11, una introduzione di Nicola Tante e i saluti di Riccardo Tomatis (sindaco di Albenga), Brunello Brunetto (consigliere regionale, in rappresentanza del presidente Giovanni Toti) e Franco Vazio (parlamentare ingauno). A seguire gli interventi di Giovanni Rainisio (presidente Isrec Imperia), Franca Ferrando (presidente Isrec Savona), Francesco Tessarolo (presidente nazionale Fivl) e Carlo Ghezzi, vice presidente nazionale vicario Anpi.
A scoprire il monumento saranno due “madrine”. Maria Aschero, sorella del Martire della Foce Attilio, e Wanda Di Ferro, sorella della Medaglia D’Oro Roberto. A impartire la benedizione sarà Mons. Ivo Raimondo, vicario generale della Diocesi di Albenga-Imperia.
A seguire la descrizione del monumento, che è stata tradotta, oltre che in inglese, anche in braille, dal momento che il sito verrà inserito dal Comune di Albenga nel percorso protetto “Ci vado al buio” volto a guidare anche le persone disabili alla fruizione dei punti storico-culturali della città.
L’OPERA
In bronzo, rappresenta la Banda Partigiana di Felice CASCIONE che canta il suo Inno “Fischia il Vento”: volti trasfigurati dal grido di dolore di giovani, costretti ad uccidere o essere uccisi.
Il testo fu partorito sotto la regia del Capo Partigiano, Dr.Felice CASCIONE”, uno dei primi martiri della Guerra di Liberazione (settembre 1943- aprile 1945), Medaglia d’Oro al Valore Militare, nelle lunghe notti passate con i compagni d’arme nei “Casoni” di montagna, baite che li ospitavano via via, in preparazione degli assalti o in fuga dalle rappresaglie nazi-fasciste. Nel “Casone di Votagrande” presso “u Passu du Beu”, alle spalle del Pizzo d’Evigno (Stellanello-SV, inizio dicembre 1943) ai gregari della banda ribelle viene l’idea di scrivere un proprio inno: Giacomo SIBILLA (IVAN), reduce dalla Campagna di Russia (agosto 1941-dicembre 1943, sempre nel contesto della Seconda Guerra Mondiale), accompagnandosi con la chitarra intona l’aria di Katiuscia (canzone popolare russa, testo di Ivan ISAKOVSKIJ, musica di Matvej BLANTER). Felice (U MEGU – il Medico) e Silvano ALTERISO (VASSILI) scrivono i primi versi. Le strofe vengono completate tra il 15 ed il 25 dicembre, nel “Casone dei Crovi”, sul monte Castellermo (Vendone-SV), con la collaborazione di altri Partigiani della Banda; la madre di Felice, Maria BAIARDO, maestra, vi apporterà le prime correzioni. Una prima prova del testo completo avvenne a Curenna (frazione di Vendone-SV), dalle cui famiglie i Partigiani vennero ospitati la sera di Natale del ’43.
Vi furono (e vi sono) incertezze su alcune parole, in particolare sulla prima (inizialmente “soffia” oppure “urla” oppure “fischia”), ma anche tra “ardir” ed “andar”, nonché, soprattutto, sull’aggettivo “rossa” oppure “nostra”, attribuito a “primavera” e “bandiera”: chi le voleva più marcatamente di parte, chi preferiva rispecchiare in quei versi l’unione di tutte le forze partigiane, senza distinzione di colore, così da unire in una sola causa tutti i combattenti antifascisti, manifestando un sentimento universale di fratellanza e unione tra gli uomini. La canzone riceverà forma matura a “Case Fontane” (sopra il Lago della Madonna di Alto-CN, alle pendici del Monte Dubasso), dove, pochi giorni dopo, Felice CASCIONE troverà eroica morte sotto il fuoco nazi-fascista, il 27 gennaio 1944.
“Fischia il Vento” fu ufficialmente cantata per la prima volta in pubblico dalla Banda Partigiana, passata in rassegna da Felice CASCIONE, sul sagrato della Chiesa di San Michele in Alto (CN), il giorno dell’Epifania 1944, divenendo rapidamente “la canzone più nota ed importante nella Lotta di Liberazione”.
L’ARTISTA
Flavio FURLANI, torinese di nascita, ma da sempre villanovese, è stato valente fotografo. Egli scopre la sua inclinazione artistica da bambino, quando raccoglieva l’argilla destinata ai mattoni per modellare piccolo oggetti. Circa 30 anni fa comincia a dedicarsi alla scultura, in legno, marmo, materiali vari e poi approda al bronzo. Partecipa a numerose mostre ed ottiene successi in numerosi concorsi.
Sue, nel comprensorio ingauno, diverse altre sculture, tra le quali:
– ad Albenga, in piazza XX settembre – IL MULO E L’ALPINO
– ad Albenga, nella rotonda all’uscita dall’ autostrada – I RAGAZZI DI ALBENGA E LE TORRI STILIZZATE
– ad Albenga, in piazza Tortora – CARABINIERI NEL 100° ANNIVERSARIO FONDAZIONE DELL’ARMA (2014)
– ad Alassio, in piazza Stalla – TOTO’
– a Ceriale, rotonda sull’Aurelia – GLI STUDENTI
– a Villanova d’Albenga, in piazza Torretta – LA DONNA DELLE VIOLETTE
– a Zuccarello, all’ingresso del paese – ILARIA DEL CARRETTO
Il SITO
Il sito che ricorda questa “pagina strappata alla storia”, progettato dall’Architetto Pier Luigi BOVIO, vuole rappresentare due mani che si incontrano a formare un cuore, il popolo che abbraccia riconoscente chi ha lottato per la LIBERTA’.
