Albenga. La giornata, calda e assolata, di certo non invoglia a “chiudersi dentro”. Ma ugualmente ha trasmesso a tutti i clienti (ed anche ai gestori) una certa soddisfazione poter tornare a consumare anche all’interno dei locali e non solo all’esterno, nei dehors. Così come previsto dai decreti governativi, infatti, da oggi 1 giugno è possibile consumare caffè e altri prodotti direttamente al bancone dei bar e mangiare anche ai tavoli al chiuso al ristorante.
Per imprenditori e lavoratori del settore questa novità rappresenta una svolta decisiva. Da un lato perché consente anche a quelle attività che non avevano la fortuna di poter sfruttare spazi esterni di tornare a lavorare. Dall’altro lato anche per chi poteva contare sui dehors viene meno l’incognita legata alle condizioni meteo. Per quanto riguarda i bar, infine, la consumazione al banco rappresenta oltre il 50% degli affari e non a caso le associazioni di categoria avevano chiesto da subito al governo di consentirlo.
Questa mattina la redazione di IVG.it ha voluto raccogliere impressioni e pareri di gestori e clienti dei locali di Albenga per comprendere la portata di questo ulteriore “ritorno alla normalità”.
“Oggi il destino è stato un po’ beffardo – afferma Luca Ferrari, titolare del Caffè Roma – La giornata è davvero molto calda e consumare all’interno forse non è la prima scelta. Ma siamo molto contenti. Noi e anche i clienti, che oggi hanno avuto la soddisfazione di poter consumare la colazione anche all’interno, seduti al tavolino. Si sono goduti una ‘emozione’ che non provavano da mesi. Dal 7 giugno saremo di nuovo in zona bianca, quindi non avremo restrizioni a livello di orario. Speriamo di avere davanti una bella stagione e di lavorare tanto. Anzi, invitiamo i turisti a venire a trovarci in Liguria. Li aspettiamo a braccia aperte”.
Daniela Orrù del Rattopenugo Bistrot di piazza San Michele si dice “contenta che finalmente si possa riaprire anche all’interno. Il tempo non si è ancora stabilizzato, perciò il fatto di poter servire anche all’interno è una possibilità in più. Abbiamo un bello spazio all’esterno, ma quando c’è vento o piove riuscire a gestire il servizio diventa un problema. Senza contare che i clienti non possono finire la cena serenamente. Senza contare che a volte fa freddo per cenare all’esterno di sera. Dopo un anno di fermo quasi totale è la svolta che attendevamo per poter riuscire a lavorare in tranquillità”.

Romano Di Giuli, titolare del Bar Romano, usa toni quasi apocalittici: “Sembra la Seconda Guerra Mondiale – afferma – E’ come quando in piazza del Duomo quando sono arrivati gli americani e le ragazze salivano sui carri armati per baciarli. C’è la stessa sensazione. Speriamo che la gente si comporti come deve, perché finora non è successo, specialmente nei locali pubblici. E nessuno ha controllato come sarebbe stato necessario”.

Anche “il cliente” Giovanni Delfino non nasconde una certa soddisfazione: “Finalmente ho potuto prendere il cappuccino e leggere il giornale al tavolo. E’ una bella libertà”.

Cesare Gonnella del Bar Carillon invita i clienti ad essere solidali coi loro baristi di fiducia: “Diamoci una mano. venite a prendere il caffè al bar”.