Savona. “Non c’è ancora un candidato specifico. C’è questa proposta di un medico, un ex primario, ma non abbiamo ancora parlato con lui“. Una posizione attendista quella con cui il sottosegretario alla salute Andrea Costa (Noi con l’Italia) accoglie le voci sempre più insistenti sulla volontà della coalizione di centrodestra di candidare a sindaco Angelo Schirru.
Da ieri infatti i giochi sembrano definitivamente chiusi: dopo un vertice in Regione è stato lo stesso presidente ligure Giovanni Toti a confermare a IVG che la decisione è presa (“Sì, ne parliamo settimana prossima“) mentre Ilaria Caprioglio si è limitata a far sapere di aver “comunicato le proprie intenzioni” ai partiti. Già una settimana fa Angelo Vaccarezza, sempre a IVG, si era sbilanciato, facendo capire che per l’attuale primo cittadino era già pronto un percorso d’uscita (grazie alle dichiarazioni di Toti sulla “stanchezza” di un sindaco e sulla necessità di avere energie).
Tutto fatto, dunque? Costa getta acqua sul fuoco, ammettendo l’esistenza di un’ipotesi Schirru ma escludendo che la candidatura sia ufficiale. Ma sembra solo una posizione interlocutoria, visti gli spifferi che dal centrodestra parlano sempre più insistentemente di una partita chiusa.
C’è poi una partita a sé, quella per il vicesindaco. Il campione di preferenze Pietro Santi ambisce, e non è un mistero, a quella poltrona; ma il ruolo di vice, ancor più con un candidato realmente civico come Schirru (mai stato iscritto ad alcun partito e mai considerato vicino a uno schieramento in particolare), sarà terreno di scontro tra i partiti.
“Con Santi c’è stato e c’è un dialogo – rivela Costa – Penso che anche Santi possa essere accettato da Liguria Popolare”. Un endorsement in piena regola, dunque: dal fronte di Noi con l’Italia non ci saranno problemi. Anche perché si era addirittura vociferato, qualora non fosse stato individuato un candidato condiviso tra le forze della coalizione, di una corsa in solitaria di Santi “da civico” proprio con l’appoggio esterno del partito di Costa.
Ora la sfida è tutta tra Cambiamo e la Lega, con quest’ultima che (tramite il senatore Bruzzone) ha proposto a Santi di vestirsi di verde padano per blindare la poltrona. Un invito che, per ora, Santi sembra essere intenzionato a rispedire al mittente. Ma chissà.