Genova. Da gennaio a maggio sono 29.210 i nuclei coinvolti (per un totale di 58.911 mila persone). In cinque mesi è quasi stato raggiunto il dato totale del 2020, anno nel quale erano stati 29.639 (62 mila i liguri che avevano richiesto il sussidio).
Il dato emerge dal report nazionale pubblicato dall’Osservatorio dell’Inps, numeri importanti considerato che in questi primi cinque mesi del 2021 praticamente sono stati raggiunti i livelli relativi a tutto il 2020.
Infatti lo scorso anno, da gennaio a dicembre, erano stati 29.639 i nuclei interessati per un totale di 62.074 cittadini. Cresciuto in questo avvio dell’anno anche l’importo medio mensile erogato che si attesta nel 2021 a 532,36 euro mentre nel 2020 era 519,40 euro.
Mentre i nuclei percettori di almeno una mensilità della pensione di cittadinanza in Liguria sono stati da gennaio ad oggi 4.343, anche in questo caso siamo già praticamente agli standard dell’intero 2020 quando furono in tutto 4.597.
“I dati occupazionali in Liguria sono drammatici e l’aumento del ricorso al reddito di cittadinanza non fa che confermare la gravità della situazione. Pensare ad uno sblocco dei licenziamenti adesso vuole dire contribuire ulteriormente ad aggravare le difficoltà delle persone e non avere consapevolezza della situazione” dichiara Fulvia Veirana, segretaria generale Cgil Liguria.
“Anziché pensare a come licenziare i lavoratori bisogna da subito riformare gli ammortizzatori sociali per coprire tutti in caso di difficoltà” continua la sindacalista, che conclude “Per risollevare la Liguria serve da subito creare nuove occasioni di lavoro stabile e di qualità. Governo e Regione devono ascoltarci. Sabato 26 giugno saremo in piazza nella manifestazione di Torino proprio per chiedere risposte”.