Ci sono due mister con la “B” e due mister con la “M” che si giocano la vittoria del campionato di Eccellenza e il conseguente approdo in Serie D. Benzi contro Buttu e Maisano contro Monteforte. Quattro nomi “top” delle panchine liguri e non solo che in questi giorni staranno escogitando le strategie per fare il colpo grosso.
Siamo quello che mangiamo, vero, ma siamo anche ciò che sogniamo e ciò che amiamo. Vediamo quindi quali sono gli “amori calcistici” dei quattro tecnici e quali invece i colpi di fulmine, ovvero quelle ammirazioni brucianti che spesso non coincidono con la squadra del cuore – l’amore appunto – , ma che possono essere ben più segnanti per quanto concerne il credo calcistico.
Nella semifinale del “Brin”, saranno di fronte uno juventino, Mario Benzi, e un tifoso del Cagliari, Pietro Buttu. Per il primo, la folgorazione è stata l’Italia del Mundial 1982. L’esplosione di Paolo Rossi nella fase decisiva fu cruciale per la vittoria finale. Chissà, magari il mister starà pensando a una possibile analogia con il capitano e simbolo della Cairese Saviozzi, già autore di tre reti a differenza di Pablito ma da quattro partite a secco in termini di goal, sebbene sempre fondamentale negli equilibri di squadra. Pietro Buttu, invece, confessa di avere un debole per le squadre “in grado di compiere delle imprese“. Dato che era troppo piccolo per godersi lo scudetto dei rossoblù sardi, Buttu indica il Verona scudettato di Bagnoli come la squadra che lo ha “catturato” maggiormente. In pochi davano il Finale tra le favorite e forse l’exploit dei gialloblù veneti sta servendo da esempio illustre a cui guardare.
Nella semifinale genovese, i due allenatori condividono la fede per i colori blucerchiati. Derby col grifone dunque stravinto. L’allenatore del Ligorna Luca Monteforte nomina il Milan di Arrigo Sacchi come “squadra del cuore”. “C’è stato un prima e dopo Sacchi. Ha rappresentato uno spartiacque tra il calcio vecchia maniera e il futuro. Ha dimostrato che si possono ottenere i risultati attaccando senza paura”, commenta. Giuseppe Maisano, dal canto suo, sottolinea: “Io non tifo Sampdoria, io sono sampdoriano e credo ci sia molta differenza”. Concetto interessante che meriterà sicuramente di essere approfondito. Le squadre del cuore del tecnico della Genova Calcio sono il Vicenza di Fabbri, il Perugia di Castagner, la Sampdoria di Ulivieri, il Bologna di Bernardini, l’Ajax di Cruijff, il Barcellona di Guardiola e, passando al calcio locale, la Sestrese di Tanganelli. “Ciò che accomuna queste squadre – spiega Maisano – è lo spessore umano dei giocatori, dei tecnici e un grande prodotto calcistico. Non sempre hanno vinto e purtroppo ci si ricorda solo dei vincitori”.
Difficile dire chi la spunterà, l’unica certezza è che alla fine se la giocheranno un mister con la “B” e un mister con la “M”.