Savona. “Tra le iniziative già svolte e quelle in programma, volte a sostenere concretamente la lotta degli operatori sanitari, oggi viene lanciata la Campagna ‘Ho adottato un operatore sanitario sospeso’: si tratta di una cassa di resistenza, fondata sul concetto di mutuo aiuto, che si pone l’obiettivo di raccogliere fondi da distribuire agli operatori sanitari in difficoltà economiche, affinché non siano per questo costretti a cedere ad un ricatto ingiustificabile”.
A dirlo è la Cub Sanità Liguria in merito all’obbligo vaccinale per il personale sanitario. “I principi di autodeterminazione e di libertà di scelta terapeutica sono inalienabili, al pari della salute e del lavoro, ritenendo che tutti questi principi vadano difesi contemporaneamente e costantemente: salute, lavoro, autodeterminazione e libertà non sono barattabili l’un l’altro”.
“La campagna – spiegano – verrà promossa attraverso banchetti informativi che verranno attivati nei diversi paesi della provincia, durante i quali verrà chiesto alla cittadinanza di aderire con un contributo mensile fino al termine delle sospensioni, elargibile sia in contanti sia tramite bonifico sulla postepay intestata a Loschi Matteo avente il seguente IBAN: IT59X36081051138202876502907”. Il primo banchetto avrà luogo sabato 3 luglio dalle ore 15.00 alle ore 20.00 in Corso Italia, nei pressi di Piazza Sisto IV.
“Partendo da questa premessa ci schieramo inequivocabilmente contro la legge 76/2021 (ex dl 44), che intrinsecamente viola questi principi, poiché ufficializza un ricatto nei confronti degli operatori sanitari i quali dovrebbero: o rinunciare al diritto di scegliere come tutelare la propria salute o rinunciare al diritto di poter sfamare la propria famiglia”.
“Come incessantemente ribadito – continuano -, non entriamo nel merito delle ragioni che conducono alla scelta se aderire o meno alla campagna di vaccinazione Covid-19, come pure non è contraria allo strumento delle vaccinazione in sé (come dimostrato dal fatto che, a livello nazionale, ha aderito alla campagna ‘no-profit on pandemics’ per la sospensione dei brevetti sui vaccini per far si che anche le popolazioni dei paesi più poveri abbiano la possibilità di farvi ricorso)”.
“Tale atteggiamento autoritario, che viola di fatto anche i codici deontologici in ambito sanitario e scientifico, ha trovato una forte resistenza nei lavoratori, che hanno quindi deciso di organizzarsi nel nostro sindacato e di avviare una campagna di resistenza alle sospensioni”.
“I lavoratori organizzati nella Cub Sanità – concludono – fanno quindi appello sia ai lavoratori delle altre categorie sia all’utenza, affinché questa lotta per la democrazia veda i lavoratori ed i cittadini uniti, nella consapevolezza che tale ricatto non può essere letto limitatamente alla questione sanitaria quanto piuttosto come ‘un banco di prova’, un anticipo delle modalità repressive ed impositive che governo e padroni utilizzeranno nei confronti delle crescenti lotte dei lavoratori, inevitabili nel momento in cui verrà dichiarata la fine dell’emergenza e, con essa, lo sblocco dei licenziamenti”.