Cairo Montenotte. “Le corsie dell’ospedale di Cairo Montenotte ne hanno visti passare a decine nel corso degli anni. Sono uomini, donne e bambini; cittadini residenti nel comune del ponente ligure. ‘Patologie respiratorie e cardiovascolari’: era ed è questa la diagnosi più comune”.
Lo afferma il consigliere regionale Ferruccio Sansa in merito all’inquinamento dovuto all’industria per la distillazione fossile presente sul territorio.
Nell’aria di Cairo si possono ancora oggi vedere i pulviscoli neri dei camini dell’impianto d’Italiana Coke e chi abita vicino può riprendere ogni giorno con gli smartphone i fumi che si levano al cielo per mandare tutto, potenzialmente, alla Procura di Savona: “Dobbiamo difenderci da soli. Non si può vivere così, ci sono giorni in cui è difficile uscire di casa per il cattivo odore”, raccontano riferendosi ai miasmi di anidride solforosa responsabile di quell’odore tipico di “uova marce” che si sente spesso passando davanti all’industria del coke.
Gli abitanti 17 anni fa si sono riuniti in un’associazione, la “Progetto Vita e Ambiente”, che non ha mai smesso di difendere il territorio, denunciando i rischi per la salute e l’ambiente: “Qua a Cairo la situazione di salute è preoccupante – spiegano -. Lo dicono diversi studi, così come la sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato Italiana Coke in via definitiva ad adeguarsi alle prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, con l’adeguamento dell’impianto alle migliori tecniche disponibili in materia ambientale”.
È una presenza grigia, quella dell’industria per la distillazione del carbone fossile, che incute timori e ansie nella popolazione. Qualcuno sostiene che si tratti di posti di lavoro ma è anche vero che sia la mortalità della popolazione locale che il tasso di ricoveri sono aumentati notevolmente nel corso degli anni.
“Patologie cardiovascolari e respiratorie” recita la consulenza svolta, su richiesta della Procura Savona, da Paolo Crosignani, primario dell’istituto Tumori di Milano, che è stato perito di parte per la popolazione di Casale Monferrato nel processo per le morti d’amianto, da Paolo Franceschi, pneumologo di Vado Ligure, responsabile per l’ambiente dell´Ordine dei medici di Savona, e da Stefano Scarselli, esperto del settore biologico-scientifico e di inquinamento ambientale: sono gli stessi consulenti che hanno lavorato al caso Tirreno Power di Vado.
Nella relazione si parla del 23% in più per i decessi nel periodo che va dal 2000 al 2014 per soggetti mediamente esposti e del 35% per soggetti fortemente esposti. Anche i ricoveri aumentano: nello stesso periodo, si parla del 13% in più per i mediamente esposti e del 23% in più per i soggetti fortemente esposti. Anche i bambini sono colpiti: +17,3 per cento di ricoveri.
È proprio questo studio che rivela la pericolosità per la salute nel comune di Cairo e zone limitrofe.
I risultati vengono dall’analisi delle misure del bioaccumulo lichenico; in parole povere, sono stati innestati nella zona sotto inchiesta dei licheni vergini che, una volta analizzati, si sono rivelati altamente inquinanti e nocivi a causa dell’inquinamento. Lo studio del bioaccumulo, infatti, è realizzato ad hoc per studiare “le impronte digitali” dell’azienda di coke. “Non c’è rischio di fraintendimenti”, assicurano gli studiosi.
Nonostante il report di Crosignani, Franceschi e Scarselli la Procura ha deciso di procedere per la richiesta di archiviazione “non avendo ravvisato prova sufficiente per sostenere l’accusa e quindi ha chiesto al Gip di non procedere”. Contrari a questa azione, i cittadini e i comitati che nei miasmi dell’impianti di coke vedono ingenti rischi per la propria salute.
Italiana Coke è anche reduce da una sentenza del Consiglio di Stato che la condanna ad adeguare l’impianto della Val Bormida a seguito del superamento del valore obiettivo per il benzopirene emerso dalla “valutazione dei dati della qualità dell’aria rilevati nelle postazioni del territorio comunale di Cairo Montenotte per il 2019”.
E’ lo stesso Comune a mettere nero su bianco nel ricorso incidentale contro Italiana Coke che “Cairo Montenotte, a quanto a incidenza percentuale delle malattie oncologiche associate a esposizione industriale, è una piccola Taranto”
“I cittadini di Cairo, intanto, continuano ad ammalarsi. La gente pretende chiarezza su Italiana Coke. Questa è un’altra battaglia che noi della Lista Sansa non dimentichiamo. E continueremo a sostenere cittadini e comitati contro l’inquinamento” conclude Sansa.