Rinuncia

Tirreno Power: Cda dice “stop” al progetto della nuova centrale a turbogas video

La decisione motivata da lungaggini burocratiche e autorizzative, giudicate incompatibili con gli impegni e i rischi aziendali

Tirreno Power

Vado Ligure. Dopo mesi di querelle che avevano nuovamente riguardato la centrale di Vado Ligure, oggi l’annuncio ufficiale da parte di Tirreno Power: il Cda ha valutato che non sussistono le condizioni per proseguire lo sviluppo dei progetti che prevedevano la costruzione di nuovi gruppi alimentati a gas, sia nel territorio vadese quanto a Civitavecchia.

Si stoppa, quindi, il dibattito iniziato sul progetto del nuovo impianto, che aveva, appunto, scatenato reazioni contrastanti sul fronte politico e istituzionale, trovando nuove barricate da parte dei gruppi ambientalisti che negli anni si sono battuti con forza contro la centrale termoelettrica.

La decisione è stata presa a seguito di un attento esame di tutti gli aspetti collegati con l’avanzamento delle autorizzazioni e con le condizioni regolatorie e, in particolare, in considerazione della perdurante indeterminatezza delle tempistiche per la conclusione degli iter amministrativi previsti, che non risulta compatibile con gli impegni che la società dovrebbe assumere per la consegna dei nuovi impianti a ciclo combinato.

Tra i rischi aziendali in ballo, nell’ambito del piano energetico nazionale, anche il cosiddetto “Capacity Market” (schema del mercato elettrico che prevede una serie di misure volte a garantire la sicurezza del sistema e l’approvvigionamento di energia elettrica, con risorse sempre disponibili per coprire le punte di carico in ogni area della rete ed evitare così dei blackout) tra i soggetti industriali che avevano impianti già autorizzati e quanti, invece, partecipavano con impianti non ancora autorizzati.

Tirreno Power conferma il proprio ruolo nella generazione elettrica, continuando a garantire la piena efficienza e il basso impatto ambientale dei propri impianti, cicli combinati alimentati a gas naturale e idroelettrici, e sviluppando nuove iniziative nella produzione da fonti rinnovabili” afferma la società, che si è quindi arresa di fronte alle lungaggini burocratiche e procedurali.

“Contestualmente, Tirreno Power continuerà il dialogo che ha sempre mantenuto con tutti gli stakeholder per lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale dei territori in cui opera, in linea con i nuovi e ambiziosi obiettivi europei di transizione ecologica, fissati lo scorso dicembre dal Green Deal EU” conclude l’azienda.

Tirreno Power, infatti, aveva avanzato il nuovo progetto della centrale a turbogas come “sostegno” e integrazione nel medio-lungo periodo alla produzione energetica da fonti rinnovabili. D’altronde l’azienda è in prima linea, ad esempio, con le centrali idroelettriche (Tirreno Power è il primo produttore di energia idroelettrica in Liguria) e si era attivata in relazione al piano su energia e clima del Governo, confermato dallo stesso piano di sviluppo di Terna, gestore della rete elettrica nazionale: le nuove centrali a gas servono proprio per poter sviluppare le rinnovabili e chiudere quelle a carbone.

Per Tirreno Power la realizzazione di impianti a gas a ciclo combinato rimane un punto essenziale per la transizione energetica, ma il Cda ha scelto di non procedere ulteriormente con il nuovo progetto industriale, partito senz’altro in salita e che avrebbe dovuto affrontare procedure dalle tempistiche troppo incerte.

Ora, così come avvenuto con la volontà di realizzare la nuova centrale a turbogas, anche questa rinuncia non mancherà di provocare altre e nuove reazioni.

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