Savona. L’effetto Covid si abbatte su uno dei settori principali dell’economia savonese, ovvero quello del terziario: la pandemia ha falcidiato in maniera consistente i consumi, colpendo diversi settori come abbigliamento e calzature, trasporti, ricreazione, spettacoli e cultura e alberghi e pubblici esercizi.
Non sono mancate le inevitabili conseguenze sull’occupazione, un quadro che rischia di diventare ancora più drammatico quando verranno sbloccati i licenziamenti, al momento stoppati fino al 31 ottobre 2021 per le imprese che hanno fatto ricorso ad alcuni ammortizzatori sociali come la cassa integrazione guadagni in deroga.
Secondo l’analisi di Confcommercio Savona, a livello territoriale, il saldo negativo delle imprese, solo per l’ambito commerciale, è di ben 407 unità. Segno negativo anche nel primo trimestre 2021, con un contesto di crisi e incertezza ancora forte e presente, -126 unità.
Nel 2020 crollo dei negozi tradizionali (-183 attività), a seguire il commercio al dettaglio è quello più colpito (-155) e poi la ristorazione (-132), oltre al suo indotto (-109).
I dati sottolineano la grave situazione del settore: “Il terziario subisce una flessione davvero senza precedenti nel nostro territorio – sottolinea il presidente provinciale di Confcommercio Vincenzo Bertino -. I nostri negozi, il settore commerciale e altre attività hanno provato a resistere, ma di fronte alla grave crisi pandemica è stato davvero impossibile andare avanti…”.
“Per questo come Confcommercio chiediamo interventi e azioni strutturali di lungo periodo per garantire una ripresa dei vari comparti del terziario, risorse a misure di sostegno a livello nazionale e locale indispensabili per assicurare il mantenimento di un settore trainante dell’economia savonese e tutelare al tempo stesso migliaia di posti di lavoro” conclude Bertino.



