Cairo Montenotte. “L’apertura dall’1 giugno del Punto di primo intervento 12 ore al giorno è un primo piccolo passo del quale prendiamo atto. Sicuramente, però, non può essere una soluzione soddisfacente, alla quale dovranno susseguirsi importanti e rapide azioni che possano rendere funzionale l’ospedale di Cairo Montenotte in termini di servizi e di gestione delle emergenze sanitarie sul territorio valbormidese, oltre ad una riorganizzazione e implementazione della medicina del territorio, che in tempo di Covid è stata totalmente abbandonata”.
Così Simone Ziglioli, coordinatore del PD Valbormida, commenta la riattivazione del ppi dell’ospedale San Giuseppe.
Ma non mancano le frecciate al sindaco Paolo Lambertini che ieri a Ivg aveva dichiarato la priorità di far tornare operativi i day surgery, i reparti, le sale operatorie e le attività di elezione rispetto all’attivazione del ppi h24. Aggiungendo che nelle ore notturne risulta “più valido” per le urgenze il servizio di elisoccorso rispetto a quello del punto di primo intervento.
“Ci preme precisare – afferma Ziglioli – che la gestione delle emergenze, se non di lieve entità, non può essere gestita in un Ppi, ma serve un vero Pronto Soccorso e, anche se è pur vero che a Cairo Montenotte, e in alcuni siti del territorio, sono presenti piste per l’atterraggio dell’elisoccorso, la gestione delle emergenze sanitarie non può essere delegata in via esclusiva al servizio di elisoccorso, occorre attivare un PS h24, come chiedono da tempo i cittadini valbormidesi”.
E sulla linea scelta dal primo cittadino, di preferire il dialogo con le istituzioni rispetto ai gesti eclatanti “che, come dimostra il passato, sono risultati poco utili”, Ziglioli risponde: “Pensiamo che, a differenza di quanto dichiarato dal sindaco Lambertini, le azioni portate avanti dal gruppo consiliare ‘Cairo Civica e Democratica’, dalle sigle sindacali e dai comitati sanitari locali, siano state e saranno fondamentali per riuscire ad ottenere i risultati auspicabili in materia di servizi ospedalieri e socio-sanitari per i cittadini valbormidesi, oltre ad aver sopperito alla totale mancanza di visione politica e di presa di posizione da parte di molti amministratori locali su questa problematica”.
Infine il tema della privatizzazione. Da un parte Lambertini dichiara che “il dialogo con le istituzioni non si è fermato ed il ritardo è dovuto alla giustizia italiana, attendiamo di capire quali sono le intenzioni”. Dall’altra il dem replica: “Il totale fallimento della sciagurata procedura di privatizzazione non può essere congedato addossando la colpa alla giustizia italiana e a un ‘attenderemo di capire le intenzioni’”.
“Serve una presa di posizione – conclude Ziglioli – forte e condivisa da parte di tutti gli amministratori territoriali, indipendentemente dalle appartenenze partitiche, che pensi alla gestione pubblica dell’ospedale di Cairo Montenotte e ripristini i servizi di medicina territoriale in Valbormida”.