Provincia. E’ stata “assolutamente positiva e superiore alle aspettative” l’adesione ai presidi svoltisi a Savona (di fronte alla Prefettura) e a Genova (Piazza De Ferraris) nella mattinata di ieri 21 maggio legati allo sciopero nazionale, ancora in corso, indetto dalla Cub Sanità Italiana.
“In merito alla partecipazione, due sono i punti di grande rilevanza – spiega in una nota Matteo Loschi di Cub Sanità liguria – La conta dei presenti nei due presidi, che complessivamente ha raggiunto le 300 unità (dato nuovo e decisamente positivo se confrontato ai 20 anni precedenti) deve essere anche messo in relazione al fatto che la legge che regolamenta i servizi minimi di assistenza consente di scioperare realmente solo ad una parte dei dipendenti, ed essendo il personale ridotto ai minimi termini di fatto ben pochi hanno potuto non presentarsi al lavoro. Tutto ciò conferma la denuncia della Cub Sanità a Governo ed istituzioni e cioè che a fronte della sospensione immediata dei lavoratori non vaccinati, il sistema sanitario sia pubblico che privato non sarebbe più in condizione di garantire neppure i servizi minimi di cui sopra, come più volte ribadito pubblicamente anche dal direttore generale dell’ospedale San Martino di Genova Salvatore Giuffrida”.
“La presenza ai presidi, di lavoratori esterni al settore sanitario, a dimostrazione che la piattaforma di lotta proposta dagli operatori organizzati nella CUB è ampia, condivisa, e coinvolge direttamente tutti i settori. Anche la presenza ai presidi e tra gli aderenti allo sciopero, sia del settore pubblico che del settore privato, sia di vaccinati che di non vaccinati, a dimostrazione che a prescindere dalla scelta individuale se vaccinarsi o non vaccinarsi, nella quale il sindacato non entra nel merito, il ricatto operato di fronte ad una sperimentazione coercitiva è un atto ritenuto unitariamente non accettabile, diametralmente opposto alla deontologia professionale, frutto di un autoritarismo le cui possibili derive sono ritenute altamente pericolose”.
In merito ai contenuti della piattaforma di lotta: “Benchè il tema vaccinazione/DL 44 abbia avuto un impatto mediatico preponderante, in quanto problema particolarmente sentito dagli operatori sanitari per la sua ‘immediatezza’ e gravità (a fronte del quale la Cub chiede contemporaneamente sia la liberazione dei brevetti sia l’immediato stop al decreto, non senza sostanziali modifiche all’articolo 4), i temi proposti nella piattaforma dagli operatori sanitari organizzati nella Cub sono stati ampiamente discussi e condivisi. A partire dal tema della prevenzione, ricordando che se la pandemia Covid-19 ha potuto mietere così tante vittime, è anche perché ha trovato un terreno fertile soprattutto nel gigantesco numero di soggetti compromessi da patologie respiratorie, cardiocircolatorie, oncologiche etc, verso i quali la sanità pubblica interviene nella fase della cura ma senza intervenire sufficientemente nell’aspetto preventivo e ambientale”.
“L’obiettivo finale di una sanità unica, pubblica, gratuita in quanto basata sulla fiscalità, è ritenuto quindi unitariamente la ovvia e naturale conclusione, per poter riportare il diritto alla salute come unico scopo del sistema sanitario nazionale. Ferma è quindi la consapevolezza che, al fine di raggiungere tale obiettivo, nello spirito della legge 883/78, i passi essenziali sono: l’uniformità di contratti tra pubblico e privato; la regolarizzazione alle migliori condizioni lavorative, economiche e contrattuali di tutti gli operatori del settore; la re-internalizzazione di tutti i servizi appaltati; la cancellazione del numero chiuso nelle università, per poter adeguare il personale alle esigenze dell’utenza e dei territori; investimenti sulle strutture pubbliche per la regolarizzazione ed il perfezionamento dei DVR; l’immediata ricostruzione del sistema sanitario territoriale, unico capace di offrire prevenzione, invece di ridurre la sanità al tardivo intervento della cura del malato; l’inserimento di una tassa patrimoniale capace di aggredire i grandi capitali e recuperare quelle risorse laddove vengono indebitamente nascoste ed accentrate, per poterle distribuire sui servizi essenziali”.
Da ritenersi “positivo” anche l’incontro avvenuto questa mattina con il Prefetto di Savona, già intervenuto precedentemente e tempestivamente sulle mancate comunicazioni dello sciopero da parte di Asl 2, il quale “ha dato garanzia che le istanze promosse dalla Confederazione Unitaria di Base saranno inoltrate con celerità al Governo”.