Liguria. “In merito al piano regionale dei rifiuti, il programma dell’assessore regionale Giampedrone deve essere contrastato poiché, in primo luogo, deve essere ribadito il principio generale di rifiuti zero a cui deve seguire il concetto del rifiuto come risorsa in modo che possa dare origine a iniziative imprenditoriali di riduzione (in particolare degli imballaggi), di recupero e di riuso. A ciò si deve associare l’idea degli ambiti, allo stato attuale provinciali, autosufficienti poiché i rifiuti non devono andare in giro per la Liguria”.
A dirlo è il coordinatore regionale di Europa Verde Danilo Bruno. Infatti, l’assessore con deleghe al ciclo dell’acqua e dei rifiuti di Regione Liguria Giacomo Giampedrone, nei giorni scorsi, aveva annunciato il nuovo piano sul riciclo dei rifiuti riportando i livelli di raccolta differenziata raggiunti in Liguria dopo “aver ereditato una situazione difficile”.
“Giampedrone – aggiunge Bruno -, felice del ben misero 50% di rifiuti regionali destinati al riciclo a fronte del 65% di legge, ora annuncia un nuovo piano dei rifiuti con il quale, in pochi mesi, vorrebbe farci dimenticare i cinque anni di latitanza della destra che governa con scarsi risultati pure le maggiori città della Liguria a cominciare da Genova”.
“Giampedrone in preda a poteri di onnipotenza ha proposto di cambiare tutta la struttura di gestione dei rifiuti giungendo di nuovo a parlare di ‘valorizzazione e recupero energetico’. Ci poniamo in netta opposizione – conclude Bruno – a impianti come quello di Saliceti (in provincia di La Spezia) estremamente e inutilmente sovradimensionato rispetto alle esigenze territoriali, così come alla possibilità non accennata ma neppure negata di bruciare rifiuti o combustibile secondario da essi derivato nelle centrali liguri a oggi in dismissione”.