Loano. “Ci saremmo aspettati di essere quantomeno coinvolti, e farlo avrebbe nettamente fugato il sospetto che si sia trattato di una riunione di partito (e simpatizzanti), piuttosto che per il territorio. Contemporaneamente siamo rimasti molto amareggiati nel constatare che, mentre all’esterno del conclave Loano piangeva un’altra domenica di maltempo e i titolari delle attività si dannavano per trattenere i clienti nel rispetto delle restrizioni, all’interno dei locali (chiusi) l’evento proseguiva lieto, noncurante dei divieti che attanagliano invece i comuni mortali”.
E’ questo il duro attacco che si legge in un post sulla pagina Facebook del Gruppo Misto in consiglio comunale a Loano rivolto all’assessore Luca Lettieri in riferimento alla visita di domenica del ministro Garavaglia.
I componenti del gruppo consigliare non nascondono la propria delusione: “In un periodo di crisi come questo l’intervento del ministro del Turismo Garavaglia avrebbe potuto essere una gigantesca opportunità per affrontare tutti insieme i problemi che affliggono la nostra amata Riviera. Riteniamo quindi doppiamente grave che l’evento sia stato connotato da un’estrema politicizzazione, come se il turismo avesse una bandiera. La visita di un ministro è un avvenimento sempre molto gradito – continua il post -, perché porta con sé la speranza di un aiuto per potenziare i settori di volta in volta sofferenti”.
Non manca la “stoccata” sul rispetto delle normative Covid: “Ministro, parlamentari e vicesindaco: i più alti vertici del Governo centrale e di quello locale che lavorano in sinergia per sfruttare le pieghe di una normativa poco chiara e poter tenere comunque l’evento, che a personalità meno elevate sarebbe stato vietato“.
Questa è stata l’occasione per rilanciare la proposta di ritornare a fare i consigli “in presenza” nella sala consiliare: “Al nostro Presidente del Consiglio Luigi Bocchio, che da mesi rifiuta la convocazione di consigli comunali in presenza ed aperti alla cittadinanza, limitandoli al solo streaming, chiediamo invece di chiarire a quali normative e a quali criteri di rischio epidemiologico faccia riferimento per vietare da una parte ciò che invece con la propria presenza all’evento ha avvallato e, dall’altra, rinnovando l’invito, non appena lecito, a far ritornare il consiglio comunale nella sua più corretta sede: la sala Consigliare“.