Savona. La rabbia e la delusione per l’errore nella routine tecnica sono alle spalle. Marta Murru ritrova sorriso, eleganza e raffinatezza ed è nona nella finale del solo libero che apre alla Duna Arena il programma della terza giornata degli Europei di Budapest.
La ventunenne di Genova, seconda ad esibirsi, nuota con disinvoltura, eleganza e sensualità; le verticali sono slanciate, alte e ben tenute; lei torna a giocare con la sua mimica facciale, alternando sorrisi naturali a sguardi ammiccanti e profondi. Il ritmo è lento al suono del pianoforte, per poi impennarsi sotto il crescere delle percussioni e delle chitarre.
La sua esibizione, sulle note di “Prelude” di Havasi, con la coreografia del direttore tecnico Patrizia Giallombardo, è un costante crescendo di emozioni e belle sensazioni. L’azzurra esce finalmente dall’acqua soddisfatta e raggiante, con la consapevolezza che il futuro non può che essere dalla sua parte. L’esercizio viene valutato 84.5333 punti (25.1000 esecuzione, 34.1333 impressione artistica, 25.3000 difficoltà) e avrebbe meritato qualcosa in più, ma va bene così.
“Forse l’errore di ieri nel tecnico ha condizionato un po’ il giudizio finale – spiega Marta Murru -. Sono comunque contenta e serena perché ho fatto quello che dovevo. È stata fin qui una bellissima esperienza ma ancora non è finita, poiché venerdì c’è la finale del doppio con Veronica Gallo e ci teniamo a chiudere nel migliore dei modi“.
L’oro, strameritato, va alla russa Varvara Subbotina con 96.4333 punti, l’argento all’ucraina Marta Fiedina con 93.7000 e il bronzo alla greca Evangelia Platanioti con 90.8000.