Intervento

Vaccino Covid, il capo della task-force in Israele: “Patentino verde e vaccino le armi contro il virus”

"Nell’ultimo anno siamo riusciti quasi a tornare alla normalità e stiamo riaprendo con dei patti"

Capo Task force vaccini Israele

Savona. In occasione della donazione da parte dell’ambasciata israeliana all’Asl2 di due device per la sanificazione delle mani, è intervenuto, a distanza, il capo della task force di israeliana per le vaccinazioni Arnon Shahar. Il loro modello ha potuto liberare, in parte, i cittadini dalle restrizioni che ormai da più di un mese hanno ripreso diverse attività senza però trascurare l’importanza che continua a rivestire l’uso della mascherina che continua a essere obbligatoria in alcune circostanze.

Nell’ultimo anno siamo riusciti quasi a tornare alla normalità – esordisce Shahar -. All’inizio dell’ultimo periodo stiamo riaprendo con dei patti, ad esempio bbiamo aperto tutte le scuole totalmente e abbiamo tolto la mascherina all’aperto. Da 10 mila positivi al giorno siamo passati a 150 positivi al giorno. Non è tanto importante l’indice di contagiosità quanto che le persone che si ammalano gravemente che sono diminuite del 70% e neanche noi, in realtà, capiamo come mai il tasso sia sceso così notevolmente”.

“Se anche togliere la mascherina all’aperto, andare negli stadi, fare attività non induce un salto di positivi è una buona notizia. Vuol dire che una piccola popolazione ce l’ha quasi fatta, ma dobbiamo comunque rimanere ancora umili nel guardare questa realtà”.

Due le armi principali nella lotta contro il Covid: “Abbiamo il ‘patentino verde‘ che prevede alle persone di accedere ai locali e alle strutture come le palestre e serve anche per viaggiare permettendo un riconoscimento reciproco tra paesi e poi è necessario pensare di vaccinare i ragazzi giovani tra i 12 e i 15 anni“.

Nel tentativo di dare consigli all’Italia aggiunge: “Quello che abbiamo fatto è fare un modello, che non è necessariamente la cosa migliore in assoluto, ad esempio l’Italia è molto più grande. C’è anche differenza tra Regioni. Gli italiani dovranno usare i propri vantaggi. Bisogna usare tutte le risorse: le farmacie, vaccinare meno con i medici e più con gli infermieri e i farmacisti. L’Italia dovrà andare avanti a vaccinare per mesi e mesi perché la popolazione è maggiore”.

“Quello che forse manca – conclude – è la tecnologia della nostra sanità, usavamo una cartella unica che ci permetteva di comunicare dal livello locale al livello governativo. Anche qui sarebbero necessarie cartelle elettroniche uniche anche tra le varie regioni partendo dal ministero della Salute”.

“Oggi c’è stata una conferma importante – commenta il direttore generale di Asl2 Marco Damonte Prioli – da parte di un paese che è uscito dal Covid e ha iniziato a riaprire, il messaggio condiviso anche in base ai dati a disposizione riguarda l’importanza che riveste il vaccino. Dobbiamo vaccinarci, è l’unico modo che abbiamo per passare un’estate, sempre usando i dispositivi, ma più vicino alla normalità. Ed è anche il modo per affrontare il futuro”.

leggi anche
L'ambasciata di Israele dona macchinari all'Asl2 savonese
Gesto
L’ambasciata d’Israele in Italia dona all’Asl2 due dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani