Albenga. “E’ fondamentale la riapertura del PPI del Santa Maria di Misericordia di Albenga. In questo modo si tornerebbe ad avere un importante filtro per la struttura del Santa Corona, ove come è sempre avvenuto, i pazienti provenienti dal territorio e da l’entroterra Ingauno ricevono le cure e se non vi sono gravi problemi, ricoverati presso il nosocomio Albenganese o dimessi, i casi più complessi, stabilizzati e trasportati presso il centro di Pietra Ligure”.
A dirlo è Gerolamo Calleri, ex candidato sindaco ad Albenga per il centrodestra e attuale consigliere di minoranza che fa appello “alla sensibilità del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, anche nella sua veste di assessore alla sanità, di impegnarsi a riaprire nel più breve tempo possibile il PPI dell’ospedale di Albenga”.
“Il pronto soccorso del Santa Corona, che cerca di fare fronte alle richieste di tutti – puntualizza -, sino a quando potrà reggere? L’ospedale di Pietra Ligure essendo anche un DEA di secondo livello e avendo il compito di ricevere i casi di tutto il ponente, da Varazze a Ventimiglia, avrebbe un alleggerimento, per quanto riguarda quelli meno gravi, provenienti dalle vallate ingaune, che non andrebbero a gravare ulteriormente sul nosocomio pietrese”.
“Rimanendo per tanto tempo in questo luogo, si può capire l’immenso lavoro a cui sono sottoposti medici e infermieri. All’esterno un via vai continuo di ambulanze, tante provenienti dall’estremo ponente savonese e dall’albenganese, ma molte anche le persone che giungono alla struttura con mezzi propri. All’interno pazienti su barelle e carrozzelle posizionati in ogni spazio disponibile lungo i corridoi dove un continuo via vai di personale medico infermieristico, sempre gentile e disponibile, nonostante l’enorme mole di lavoro a cui sono sottoposti.
“Siamo ad aprile ed in zona arancione – continua – , con le regioni chiuse per contrastare la diffusione del Covid, ma se come tutti speriamo, il virus dovesse mollare la sua stretta e finalmente tornare tutto verso la normalità, con ristoranti, bar, stabilimenti balneari e strutture ricettive di ogni tipo pronte finalmente ad accogliere i turisti che da sempre arrivano in riviera, con un conseguente aumento della popolazione, come mai potranno riuscire a dare una risposta a tutti anche a livello di spazi, che già oggi sono insufficienti?”
“Solo in questo modo – conclude – si potranno mettere gli operatori sanitari in condizione di svolgere al meglio il loro importante compito e allo stesso tempo salvare le persone. Un primo ed importante passo verso un ritorno al normale funzionamento di una delle migliori e moderne strutture sanitarie della regione e non solo”.