Dal 26 aprile

Covid, vaccino in farmacia anche a Ponente: si punta a 1000 dosi settimanali nel savonese

Saliranno a 16 i punti vaccinali territoriali in tutta la provincia: tra maggio e giugno potrebbero diventare 42

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Savona. Sono circa 700 i vaccini somministrati fino ad oggi dalle farmacie savonesi, che il 30 marzo hanno fatto da apripista a questa iniziativa di Regione Liguria, la prima in Italia a rivolgersi a questo settore per incrementare la capacità vaccinale. Ma dal 26 aprile i numeri triplicheranno.  Non solo per quanto riguarda le dosi, dalle attuali 340 a settimana si passerà a 1.000, ma anche il numero di farmacie che si occuperanno della vaccinazione: non più 6, bensì 16.

Le farmacie, dunque, diventeranno sempre più protagoniste della campagna vaccinale, considerando che la priorità di questo momento è vaccinare over 80, ultravulnerabili, caregiver e proseguire parallelamente con la fascia 70-79 anni, proprio il target destinato alle farmacie.

“Come da accordi con Asl, saranno distribuite su tutto il territorio provinciale” spiega Aldo Gallo, presidente di Federfarma Savona. Attualmente, infatti, la copertura non è omogenea con tre farmacie in Valbormida (due a Cairo e una a Dego) e una a Sassello, Albisola Marina e Savona. Dunque, al momento, il ponente è totalmente sprovvisto di questi punti vaccinali territoriali, ma sarà “coperto” da fine aprile.

E il numero complessivo potrebbe anche essere ulteriormente incrementato nei prossimi mesi. “La Regione – dichiara Gallo – ci ha consigliato di aggiungere solo 10 farmacie per volta, ma tra maggio e giugno contiamo di arrivare ad attivare il servizio in tutte le 42 farmacie savonesi che hanno dato la disponibilità”. Ovviamente il tutto, dosi permettendo.

Nelle farmacie, infatti, possono essere somministrati solo vaccini “cold”, quelli che hanno una temperatura di conservazione tra i 2 e gli 8 gradi, come AstraZeneca e Johnson & Johnson: proprio i due farmaci che negli ultimi giorni e settimane sono stati protagonisti del dibattito mondiale. Ma a detta del presidente di Ferderfarma, questo non ha avuto forti ricadute sul numero di vaccinati nel savonese.

“Alcune difficoltà ci sono state, ma grazie alla fiducia riposta nei confronti dei farmacisti e al fatto che siano i medici ad occuparsi dell’iniezione, la percentuale di disdette non è stata significativa” evidenzia Gallo.

Una buona notizia se si pensa al fatto che con l’arrivo di J&J la capacità vaccinale delle farmacie potrebbe aumentare ulteriormente oltre le 1000 dosi di AstraZeneca già previste per la fine del mese.

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